Inserita in Politica il 02/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
CONGRATULAZIONI E AUGURI AGLI ELETTI E BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA DALLA REDAZIONE
Questa Redazione fa le congratulazioni e gli auguri migliori a tutti gli eletti, siano essi riconfermati o nuovi amministratori.
Non esulteremo per la vittoria di uno piuttosto che di un altro perché, come cronisti, ci interessano i fatti e non gli schieramenti, o le appartenenze; quelle sono e restano personali. Facciamo quindi le congratulazioni anche a tutte le forze politiche che si sono impegnate nella campagna elettorale, e che, per vari motivi, hanno dichiarato la loro soddisfazione e ribadito il loro impegno.
Tutti i cittadini, votanti, hanno scelto per coscienza ed hanno scelto “bene”! tutti quelli che non hanno votato hanno espresso, con altrettanta chiarezza, il loro pensiero, che non è il caso qui di ribadire. Il Capo dello Stato ha espresso, con chiarezza e ancora oggi, il suo desiderio che la politica si riavvicini alla gente, ed ha ragione, a nostro modesto avviso, a chiederlo, meno a sperare che ciò avvenga veramente, almeno in tempi brevi, almeno con questo andazzo, chiamiamolo “costume” che fa del “falso ideologico” un destino inevitabile al quale tutti si piegano perché altro non si può.
Ma non è questo il momento per essere più chiari e più diretti, ammesso che serva a qualcosa esserlo. Siamo in Sicilia, dove sembra che tutto sia “diverso”, sia nel bene che nel male. Ammesso che lo si voglia credere, questo non ci esime dall’essere corretti e rispettosi delle idee altrui. Ammesso che lo si voglia credere, questo non ci rende migliori o peggiori di altre Regioni, altri Paesi, altri Stati, né ci consente un comportamento “diverso”!
Ancora il Capo dello Stato è tornato, con la veemenza composta che è il segno distintivo della sua classe, a invitare ad abbassare i toni della bagarre che caratterizza, ormai da troppo tempo, le campagne elettorali e, comunque, il dialogo politico, dentro e fuori dalle Istituzioni. Manco a dirlo siamo assolutamente d’accordo, e, convinti come siamo che l’ideologia politica non possa morire, e non sia morta, per buona pace di chi ci vorrebbe tutti omologati e al “remo”, non si può, e non si deve, interpretare la contrapposizione ideologica come una guerra senza quartiere ma, come si diceva altrove e in altri tempi, una ricchezza che porta completezza.
Gli errori si son fatti da tutte le parti, ma le colpe sono più da attribuire agli eccessi, e alle “fedi senza se e senza ma”, piuttosto che alle ideologie diverse, o, se preferite, alla maniera diversa di interpretare il rapporto sociale, che non può essere omologato come un archivio di ricette, se non per concedere spazio a quella, ancora oggi unica, che considera “unico limite alla libertà personale il rispetto della libertà altrui”.
La Democrazia è un osso duro, e tutti quelli che sperano di oltrepassarla, a piè pari e con un colpo di diktat, commettono gli stessi errori che pongono all’indice. Essa non è appannaggio di questo o quel gruppo, o partito, ma appartiene alla gente, nella sua complessa interezza, e il rispetto per le idee e la vita altrui è solo la prima delle regole di un ben più ampio e solare decalogo che chi ha scritto la Costituzione in parte “conosceva” in parte già “sognava”.
Ma, giova ripeterlo soprattutto a me stesso, non è questo il momento per parlarne; oggi si festeggiano vittorie, si sollevano calici, si fanno discorsi e si ribadiscono promesse di grandi cambiamenti; e noi siamo qui, a documentarle per quello che possiamo, al di là delle chiacchiere, che qui, come a Firenze, stanno assolutamente a “zero”.
Quindi Buona Festa della Repubblica a Tutte e a Tutti.
Ops, quasi dimenticavo una precisazione, che mi sta a cuore, da vecchio italiano: è inutile stare a parlare di tradizioni, e di ideali, se poi non si rende “Onore” alle nostre Forze Armate, che difendono quelle tradizioni, e quegli ideali, che rappresentano l’Italia, e tutti gli italiani.
LA REDAZIONE
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