Inserita in Sport il 19/05/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Serse Cosmi al PalAuriga: La Pallacanestro Trapani ha un tifoso in più!
Abbiamo avuto il piacere di ricevere la visita di Serse Cosmi, allenatore del Trapani Calcio. Il mister ha perlustrato con noi tutto il PalAuriga, soffermandosi all´interno del nostro store, dove si è prestato ad alcune domande che ne hanno rivelato la disponibilità e la grande competenza, anche in ambito cestistico. Gli abbiamo anche regalato con estremo piacere una maglietta della Pallacanestro Trapani personalizzata, che lui stesso ha chiesto avesse il numero "8". Mister Cosmi, per una volta non si parla di calcio, ma solo di basket. Speriamo non le dispiaccia... "Certo che no. La pallacanestro per me è sempre stato uno splendido diversivo. Non posso negare che, tra tutti gli sport, è certamente uno di quelli che mi affascina di più". Forse perché trova delle analogie con il calcio? "A dire il vero, trovo tanti lati in comune e altrettante differenze. Perché sono due sport di squadra, innanzitutto: ma anche perché in alcuni aspetti risulta molto più complicato il calcio, per altri versi lo è la pallacanestro". Dunque, anche il ruolo dell´allenatore risulta affine? "Diciamo che nel basket si curano con attenzione tutti i minimi particolari, a causa degli spazi e dei tempi molto ridotti, mentre nel calcio l´improvvisazione e il talento individuale rivestono un ruolo predominante. Anche nella pallacanestro è così, ci mancherebbe, ma mentre nel mio mondo spesso le partite sono decise dal famoso ´colpo di classe´ di un giocatore, sul parquet è quasi sempre il sistema a decidere gli esiti di un incontro". Quindi non si tratta di due mondi così diversi, in fin dei conti. Che ci sia anche un po´ di contaminazione? "Credo sia più il calcio che sta prendendo spunto dalla pallacanestro, che viceversa. Basti pensare all´uso dei blocchi in area, sempre più utilizzati e difficili da identificare per arbitri che non hanno abitudine a riconoscerli. Si tratta di un argomento non semplice da canonizzare. Oppure si pensi all´utilizzo delle statistiche, sistematico nel basket perché spesso effettivamente chiarificatore degli eventi. Un modo di leggere le partite che ogni giorno è sempre più capillare anche nel calcio". Detta così, sembra quasi lei preferisca la palla a spicchi all´area di rigore... "Chiaramente non è così. Mio figlio è un grandissimo tifoso di basket ed è riuscito a trasmettermi questa passione. Entrambi gli sport hanno un enorme fascino". Un episodio particolare legato alla pallacanestro? "Ce ne sono tanti, ma ne ricordo volentieri uno, su tutti. Sono stato a vedere proprio con mio figlio una partita a Miami, diversi anni fa. Gli Heat padroni di casa giocavano contro gli Orlando Magic, ed era casualmente la ricorrenza del ritiro della maglia di Alonzo Mourning. Dentro di me si sono mescolate tante emozioni: il rispetto per quest´uomo che, si vedeva, aveva donato tanto all´intera lega, la dimensione stratosferica dell’ evento e gli applausi sinceri di tutti i tifosi. Era lo scontro tra due città della Florida, ma l´atmosfera è stata incredibilmente distante dal concetto di rivalità che noi intendiamo con la parola ´derby´. E’ stata una serata illuminante". Una squadra preferita? "Da sempre sono legato a Milano. Ricordo le mitiche ‘scarpette rosse’ e l´arrivo di Mike D´Antoni, un giocatore straordinario. Poi sono diventato ‘fortitudino’ d´adozione, ma questa è stata tutta colpa di Fabio Bazzani, un giocatore a cui sono stato legato a lungo, che della squadra bolognese e della ´Fossa dei Leoni" è un vero fanatico". Un giocatore, invece? "Difficile identificarne uno. Se proprio devo scegliere, vado con il ‘prescelto´, Lebron James". Ci ha chiesto di mettere sulla sua nuova maglia della Pallacanestro Trapani il numero ´8´. Ha un significato particolare? "E´ un numero che mi ispira particolarmente. Probabilmente, perché sono portato ad amare i giocatori ragionatori, che costruiscono la manovra, ma poi sono anche allettato dai finalizzatori. Ecco, nel calcio gli storici numeri ´8´ rappresentano la mediazione perfetta tra questi concetti. Mi piace l´idea di provare a traslare lo stesso principio anche nel basket". Insomma, possiamo augurarci di vederla qui, l´anno prossimo, anche al PalAuriga a tifare per la Pallacanestro Trapani? "La cosa più semplice sarebbe rispondere di sì, per educazione. Invece sarà davvero un grande onore e un piacere, perché le emozioni del basket rimangono inimitabili, così come le sensazioni che la città di Trapani ha già saputo suscitare in me. Nell´eventualità che io rimanga qui, sulla quale bisognerà ragionare, ma sono fiducioso, la Pallacanestro Trapani potrà certamente contare su un tifoso in più".
Fabio Tartamella – Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani
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