Inserita in Politica il 13/05/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Collettivo dei lavoratori in lotta CNT - cantieri navali trapani
Noi, ex lavoratori del Cantiere Navale di Trapani, restiamo esterefatti difronte a quanto sta accadendo. La vecchia proprieta´, la stessa che ha causato il licenziamento di noi operai, il fallimento del cantiere e che si trova sotto inchiesta per lo smalitimento illegale di rifiuti speciali (enormi quantita´ di oli e altri derivati delle lavorazioni sono stati interrati nella ex area ASI) ha partecipato e vinto una gara per l´acquisto dei beni presenti nell´ex cantiere. Ancora una volta i diritti di noi lavoratori vengono calpestati e vengono concessi dei privilegi a chi ha causato la distruzione del Cantiere Navale di Trapani, la perdita di decine di posti di lavoro e l´annichilimento di un intero settore altamente produttivo della citta´ che, se ben sviluppato, porterebbe alla creazione non di decine, ma di centinaia di posti di lavoro. Da quattro anni lottiamo tra mille difficolta´, tra silenzi compiacenti e ritardi maliziosi. Questo nuovo abuso rappresenta l´ennesimo schiaffo al buonsenso. Le attrezzature presenti nel cantiere devono essere vincolate all´area stessa e devono essere cedute a chi si aggiudichera´ in concessione dal demanio la superficie dove sorgeva la CNT. E´ inaccettabile permettere a chi ha causato questo scempio di trarne in qualche modo beneficio. Inoltre non soltanto chi si aggiudichera´ l´area dovra´ far fronte a delle spese enormi per renderla nuovamente operativa, ma sara´ costretto a sostenere costi elevatissimi per bonificare la superficie interessata dallo sversamento illegale di oli, acque di sentine e rifiuti speciali risalenti al periodo dell´America´s Cup. La ex dirigenza per massimizzare i profitti ha, infatti, smaltito abusivamente e occultato gli scarti di lavorazione, eludendo le procedure stabilite dalla legge. A quanto detto fin qui ci tocca aggiungere la nostra difficolta´ nel comprendere quali siano le ragioni che stanno facendo ritardare l´assegnazione dell´area demaniale, escludiamo possa addebitarsi esclusivamente alla burocrazia poiche´ tutte le procedure presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state espletate da tempo ormai. I suddetti ritardi stanno distruggendo quanto rimane del cantiere perche´ gli eventi atmosferici, i continui furti di rame ed i saccheggi stanno trasformando l´ex CNT nel cimitero della cantieristica trapanese. Vogliamo le risposte alle nostre domande. E le vogliamo subito.
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