Inserita in Politica il 02/05/2015
da REDAZIONE REGIONALE
UIL PENITENZIARI - Casa Circondariale di Trapani in data 23 aprile ’15 Esiti della visita UILPA Penitenziari
In data 23 aprile ’15 u.s., unitamente al Coordinatore Provinciale aggiunto della UILPA Penitenziari ed al Segretario del Gruppo Aziendale della UILPA Penitenziari mi sono recato in visita alla Casa Circondariale “San Giuliano” ubicata sul territorio del Comune di Erice (Trapani). Ho l’obbligo di segnalare purtroppo un episodio abbastanza inopportuno che stava determinando l’interruzione della visita autorizzata dal DAP, poiché il comandante per il tramite del direttore voleva vietare alla delegazione UIL di video-fotografare le camere di pernottamento, perché sosteneva che siffatti posti non erano assimilabili ai luoghi di lavoro! Francamente, non nascondendo un certo stupore per tale interpretazione,lo scrivente ha dovuto spiegare che in tutta Italia, (isole comprese…) la UIL ha posto la stessa azione, non avendo mai ricevuto atteggiamenti di simile chiusura a dir poco anomala e/o di preconcetto della nostra funzione, giacché è lapalissiano che la Polizia Penitenziaria opera anche dentro le celle per espletare compiti di Polizia. La visita, come di seguito specificato, ha consegnato un quadro critico e non si può non trarre un giudizio molto più che negativo sull’intera organizzazione ed efficienza della struttura. Già all’arrivo il visitatore può facilmente intuire cosa lo aspetti varcato il fatidico “portone” d’ingresso. I cancelli automatici dei parcheggi riservati al personale sono guasti da molto tempo, così da poter permettere a chiunque di potervi entrare. Il block-house oramai in disuso per mancanza di personale addetto non brilla per pulizia e manutenzione, ed infatti la salsedine sta prendendo il sopravvento. Per accedere all’istituto occorre necessariamente attraversare anche l’area della porta carraia che, oltre ad essere ricavata in spazi assolutamente non confacenti alle necessità, non presenta alcun sistema di estrazione dei fumi di scarico determinando fattori di elevato rischio per il personale transitante, ancor più per il personale operante nell’area della portineria, inoltre risultano rotte tutte le molle di ritorno automatizzato delle porte, che devono essere accompagnate nella chiusura dai chi transita.(!?) Addirittura a volte le porte esterne rimangono aperte, anche dove insiste l’armeria individuale! Nientemeno risultano fuori uso da oltre un lustro tutte le telecamere a circuito chiuso, provocando la totale assenza di controllo della visuale degli spazi esterni ed interni da parte di chi opera, mettendo in serio rischio la sicurezza dell’intera struttura. I locali adibiti a rilascio colloqui e buca pranzi sono ricavati i spazi assolutamente insalubri, poco areati. Giunti nel cortile interno si può facilmente notare come i mezzi dell’Amministrazione non abbiano alcun ricovero e siano lasciati in balia delle intemperie e della salinità. Gli ampi tetti dei magazzini pare siano di Eternit! L’accesso, le scale e il corridoio che portano all’area dell’Ufficio Comando, degli spogliatoi e dello spaccio risultano areati e puliti. Nell’ampia area, infatti, insistono due spogliatoi destinati al personale maschile della Polizia Penitenziaria (le donne hanno in uso camerette ), uno dei quali ricavati nei locali , ci è stato riferito di quella, che fu una attrezzata e funzionale palestra. Entrambi sono arredati (?) con armadietti in legno di produzione penitenziaria risalenti a qualche trentennio fa, L’Ufficio Matricola, risulta sufficientemente adeguato fermo restando che sarebbe il caso si aumentare e/o i necessari sistemi di rilevamento antincendio e con estintori che oggi sembrano insufficienti ai bisogni (peraltro ubicati in altro locale) . Le sale colloqui si presentano piuttosto adeguate alle necessità. I box preposti ad ospitare il personale di Polizia addetto al controllo,invece, sono assolutamente inadeguati, angusti, senza alcun punto luce naturale, senza alcun impianto di aerazione/climatizzazione. La Cucina detenuti si può ascrivere alle rare positività, perché a quanto dato sapere da poco è stata ristrutturata, fermo restando che il piazzale esterno sembra uno sfasciacarrozze, considerato che vi sono residui di vecchie installazioni. I locali preposti al deposito sopravitto (ovvero il deposito delle derrate alimentari che acquistano i detenuti) sono insalubri e non presentano condizioni igieniche idonee. Dal soffitto è possibile notare gli effetti delle infiltrazioni di acque piovane e l’umidità da esse generate contribuisce all’insalubrità complessiva dell’ambiente. Per quanto attiene gli ambienti detentivi, alla data della visita erano presenti ben 420 detenuti (di cui 94 A.S,) a fronte di una ricettività max di 358. Nello specifico si è potuto accertare che : Sezione Femminile: E’ uno dei reparti da chiudere immediatamente, e intraprendere urgentissime azioni di ripristino delle condizioni di sicurezza per il personale di Polizia che vi opera. Risulta strutturalmente in pessime condizioni, infatti abbiamo fotografato pezzi di tetti divelti,con le armature in cemento armato completamente arrugginite. Un paio di celle inagibili a seguito dello stacco di pezzi di intonaco dai tetti che hanno colpito a quanto dato sapere anche delle detenute. Sezione Tirreno (sex offender): E’ uno dei reparti da chiudere immediatamente, e intraprendere urgentissime azioni di ripristino delle condizioni di sicurezza per il personale di Polizia che vi opera. Dire che manca l’aria da respirare è riferirsi ad una verità appena accennata. Gli infissi in legno sono completamente corrosi dalla salsedine, molti presentano evidenti segni di fradiciume. Le grate sono corrose dalla ruggine e il personale, ci riferiscono, deve essere molto cauto nelle operazioni di battitura. La ruggine, l’umidità lo stacco di pezzi di tetti rendono indegne le condizioni dei poliziotti penitenziari che vi operano h.24.Mancano le minime e basilari condizioni di salubrità e di igiene. Le docce sono insufficienti a soddisfare i bisogni e presentano evidenti criticità dal punto di vista igienico-sanitario. Gli interruttori della lampadine sono esterni alle celle e debbono essere azionati dall’agente in servizio nella sezione. L’agente di servizio al controllo passeggio è costretto ad operare in una “garitta” costruita da una tettoia di fortuna, coperta da lamiera(immaginate cosa sia la calura estiva) senza alcun impianto di aerazione/climatizzazione. Sezione Mediterraneo (detenuti comuni): L’accesso avviene attraverso un atrio , a forma di L , in cui insistono ben tre cancelli di sbarramento ed un montacarichi. L’automazione di tale posto di servizio avrebbe dovuto costituire la priorità assoluta nel corso degli anni. Invece l’operatore di Polizia colà comandato in servizio deve fare la trottola, deve subire indicibili pressioni, deve garantire il transito di circa 800 detenuti al giorno, deve sorvegliare e controllare tutto ciò che passa nel montacarichi. Il corpo detentivo è su tre piani, con sezioni lunghe all’incirca 100 metri. Nonostante lavori di ristrutturazione effettuati all’incirca 4 anni fa ancora permangono i ballatoi aperti. Questa caratteristica condizione afferma livelli di sicurezza non confacenti e determina condizioni di lavoro assolutamente penalizzanti. Il frastuono, la commistione di lingue, le grida, gli odori, i rumori fanno somigliare il Reparto Mediterraneo ad un vero e proprio piazza del mercato,ancor più in ragione dell’apertura delle celle per 8 ore, in attuazione della cosiddetta sentenza Torreggiani.! 3 Sezione BLU (Transito/isolamento): necessita di manutenzione straordinaria poiché vi sono crepe all’esterno, e le porte blindate risultano arrugginite. L’agente preposto al controllo passeggi non ha alcun riparo ed è direttamente esposto agli agenti atmosferici. Sezione IONIO (detenuti A.S.) :ristrutturata circa meno di 10 anni fa presenta criticità di rilievo, concernente l’infiltrazioni di acqua in quasi tutti i luoghi, determinando che la muffa sta prendendo il sopravento. Inoltre un paio di celle sono state dichiarate inagibili per la caduta di interi pezzi di tetti, determinando lo spostamento dei detenuti in altre camere di pernottamento, generando condizioni di sovraffollamento con i rischi per il personale di Polizia che espleta le operazioni pertinenti.(perquisizioni, conta notturna, battitura delle inferriate..ecc…ecc…) Nell’evidente quadro di difficoltà constatato de visu emerge, con tutta la specificità e gravità, anche la condizione di precarietà del sistema sanitario, considerato che ancora non è decollato il famigerato DPCM del Giugno 2006. Con il passaggio dalla sanità penitenziaria a quella regionale, alla C.C. di Trapani insistono solamente i laboratori di oculista,dentista,dermatologo, ciò ha avuto una diretta,immediata ricaduta sull’implementazione all’inverosimile dei ricoveri e/o visite ambulatoriale esterne, appesantendo le condizioni di lavoro per il Nucleo Operativo Traduzioni e Piantonamenti provinciale, perché anche per una piccola contusione i detenuto vengono dirottati in art. 17 O.P. al nosocomio locale. Infatti da un dato che va dal mese di maggio 2014 al dicembre 2014, sono state effettuate 557 visite in luoghi esterni di cura, con un impegno medio di oltre 1700 poliziotti penitenziari. Da segnalare, infine, la necessità di implementazione delle risorse umane destinate al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti che operativamente assume i caratteri del Nucleo Operativo (dovendo sino ad oggi attendere anche ai servizi delle carceri di Castelvetrano nonché di Favignana, per un totale di circa 600 detenuti). Nel corso dell’assemblea esterna straordinaria indetta con il personale sono emerse diverse doglianze di una struttura ormai in decadenza totale, con muffa,ruggine, e mancanza di sicurezza, e sembra pure una poca attenzione della dirigenza a porre in essere le migliori energie a tutela di luoghi di lavoro. Oltre tutto l’età media del personale è superiore ai 45 anni, con una fortissima percentuale di operatori di polizia ultracinquantenni, che determina un forte stress fisico. E’ stato segnalato pure che al personale di Polizia Penitenziaria da anni non vengono disposte le visite periodiche di cui all’art.8 comma 13 lett. C dell’AQN 2001-2005, e quelle previste dal d.lg.lgt. 81/2008 art. 41 lett. Il dato sull’organico del personale di Polizia Penitenziaria è drammaticamente in negativo, precisamente dovrebbero essere presenti;4 Funzionari; 34 Ispettori; 35 Sovrintendenti; 238 Agenti, invece alla data del 28 febbraio risultavano in servizio effettivo; 3 Funzionari;14 Ispettori;12 Sovrintendenti;238 Agenti, definendo una carenza di ben 56 unità di Polizia Penitenziaria. Pertanto premesso nell’informare che la presente sarà inoltrata, come prassi consolidata, anche agli organi d’informazione ed altri Enti tra cui l’ASP e NAS, in attesa di riscontro circa le eventuali iniziative di competenza che si vorranno assumere. Si allegano n° 40 fotografie che attestano le immeritevoli condizioni di lavoro in cui sono costretti a lavorare gli operatori di Polizia Penitenziaria. Cordialità. Gioacchino VENEZIANO COORDINATORE REGIONALE UILPA PENITENZIARI SICILIA UILPA PENITENZIARI-COORDINAMENTO REGIONALE SICILIA Via Nausica,
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