Inserita in Politica il 20/04/2015
da REDAZIONE REGIONALE
CARABINIERI ALCAMO - CASTELLAMMARE DEL GOFO AVEVA DATO FUOCO AD UNA VILETTA GENERANDO UN ESPLOSIONE ARRESTATO DAI CARABINIERI
Alcamo (TP), 20 Aprile 2015 Il 03 gennaio scorso a Castellammare del Golfo, durante una fredda notte di inverno a seguito di una telefonata giunta presso la centrale operativa di Alcamo i Carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo erano intervenuti presso una villetta in contrada Ginisara di quel comune ove era stato segnalato l’incendio di un abitazione. Da subito le circostanze di luogo e di tempo si presentavano sospette, tanto da ipotizzare immediatamente di un possibile gesto doloso. Giunti sul posto i Carabinieri unitamente ai Vigili del Fuoco constatavano che l’immobile era stato totalmente danneggiato dal fuoco. Domate le fiamme da successivo sopralluogo si poteva rilevare che per innescare l’incendio al centro del soggiorno era stata collocata una bombola di gas aperta che a causa delle alte temperature aveva generato una forte esplosione dilaniandosi in due parti ed un bidone in plastica con all’interno ancora dei residui di liquido combustibile, inoltre un’altra bombola era stata collocata al di sopra del materasso della camera da letto e nelle due stanze erano state accatastate diverse suppellettili e mobili in legno per alimentare le fiamme ed infine si rilevava che la rete metallica esterna era stata recisa per consentire il passaggio e che la porta di ingresso presentava segni di effrazione ed inoltre i sanitari del bagno erano stati completamente distrutti a martellate. Non avendo dubbio alcuno sulla matrice dolosa dell’incendio i Carabinieri della locale Stazione diretti dal Maresciallo Luigi Gargaro e coordinati dal Capitano Savino Capodivento Comandante della Compagnia di Alcamo, avviano immediate attività investigative, scandagliando a fondo nella vita privata della vittima dell’episodio delittuoso, un’impiegata nubile di 49 anni, la quale tuttavia riferiva di non aver mai avuto problemi con alcuno se non qualche questione famigliare con un cugino per l’eredità di una zia, ma non nutrendo comunque alcun sospetto sul conto di quest’ultimo. Cosicché le indagini da parte dei Carabinieri proseguivano a 360 gradi come spesso avviene in queste circostanze allorquando non si hanno precise indicazioni da parte delle vittime. Venivano così acquisiti tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti nella zona estendendo la ricerca anche alle aree limitrofe per un raggio di circa 15 kilometri. In effetti tale accertamento è stato determinante infatti proprio quella sera veniva notata l’autovettura Pick Up del cugino della vittima dirigersi verso l’abitazione colpita dall’incendio e particolare fondamentale a bordo del cassone posteriore veniva notato un bidone dello stesso colore e della stessa forma di quello rinvenuto all’interno della casa durante il sopralluogo con all’interno la presenza di residui di liquido combustibile. Inoltre la stessa autovettura veniva inquadrata da altre telecamere in orari compatibili con il rientro presso la propria abitazione dopo aver innescato l’incendio senza questa volta il bidone a bordo. Appurato ciò gli investigatori approfondivano la questione inerente l’eredità scoprendo che già in passato vi erano state delle questioni analoghe tra la propria famiglia e quella del cugino e che di recente i rapporti si erano nuovamente incrinati a causa di una abitazione lasciata in eredità dalla zia Antonina e sul conto della quale la famiglia della vittima aveva esercitato l’usucapione. Tutto questo clima e questo risentimento secondo gli investigatori ha fatto maturare lo spregiudicato gesto. Visto gli elementi probatori raccolti dai carabinieri e condividendo appieno le risultanze investigative, il Sostituto Procuratore presso la Procura di Trapani Dott. Paolo Di Sciuva ha avanzato richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere a carico di Finazzo Camillo, nato Castellammare del Golfo classe 1949, separato, commerciante, accolta dal G.I.P. Dott.ssa Caterina Brignone che emetteva apposita ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di incendio doloso e violazione di domicilio. I Carabinieri così alle prime luci dell’alba hanno eseguito l’ordinanza traendo in arresto il Finazzo e conducendolo presso la Casa Circondariale San Giuliano di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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