Inserita in Politica il 17/04/2015
da REDAZIONE REGIONALE
SEQUESTRO MOTOPESCA “AIRONE” - DICHIARAZIONI DEL SINDACO
“Esprimo seria preoccupazione per questo ennesimo sequestro che viene effettuato nel Canale di Sicilia a danno dei pescatori siciliani e mazaresi in particolar modo. La dinamica del sequestro è ancora più preoccupante perché sarebbe stato effettuato da unità non militari e fatto da gente armata della quale non si conosce il ruolo. E’ evidente che questo episodio alimenta focolai di reazione che potrebbero scaturire in situazioni incontrollabili e comunque in netto contrasto con la vocazione della nostra popolazione”. Lo dichiara il Sindaco della Città, on.le Nicola Cristaldi, esprimendo preoccupazione per la notizia dell’ennesimo sequestro di un motopeschereccio mazarese da parte di libici. “Tutto è ancor più paradossale – prosegue Cristaldi - se si pensa che proprio in queste ore il servizio di trasporto scolastico della nostra Città è stato interrotto per consentire il trasporto di immigrati dal nostro territorio in centri di accoglienza. In pratica alla nostra solidarietà viene data una risposta di una gravità eccezionale. A questo – sottolinea il Sindaco di Mazara del Vallo - si aggiunga anche l’inerzia delle autorità internazionali che hanno consentito la scelta unilaterale della Libia di estendere le proprie acque territoriali fino a 72 miglia dalla costa. Questo – conclude il Primo Cittadino - non è un problema soltanto italiano, ma è una vicenda di livello internazionale sulla quale l’Europa dovrebbe riflettere e agire di conseguenza. Seguiremo l’evolversi della vicenda attraverso i canali diplomatici internazionali”. Il motopesca Airone, di proprietà dell’armatore Vito Mazzarino, è stato sequestrato all’alba di oggi dai libici. Il motopeschereccio, con sette uomini di equipaggio a bordo: tre di nazionalità italiana e 4 di nazionalità tunisina, si trova attualmente in navigazione verso le coste libiche. Pare sia stato affiancato da un rimorchiatore civile con a bordo miliziani armati, che avrebbero intimato il capitano del peschereccio, Alberto Figuccia, a far rotta verso le coste libiche. Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 30 miglia dalla costa africana.
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