Inserita in Economia il 09/05/2013
da redazione
A Trapani, finiti i festival e le vele a curare il turismo restano loro
Tutti i venti portano a Trapani ? Dopo il bilancio preventivo avanzato dal Festival del Vento, a Trapani dal 24 aprile al 5 maggio, organizzato dall’associazione Zenukers, un primo bilancio consuntivo siamo andati a chiederlo sia agli imprenditori che hanno contribuito a dare forza al festival, sia a quella che, invece, hanno seguito la promessa lanciata dal claim scelto della kermesse e si sono “lasciato trasportare”.
Bilanci che parlano uno stesso linguaggio e che lamentano un unico “Comune denominatore”: l’amministrazione.
«Sono lontani i tempi in cui, un turista che camminava trascinando una valigia per il centro cittadino veniva visto come un extra terrestre » a ricordare la Trapani di ieri è Vincenzo Bulgarella proprietario, insieme a Pietro Sammartano del ristorante “Tentazioni di gusto” al 27 di via Badia Nuova «la rivoluzione, non solo per le strade, è arrivata con l’America’s Cup. Poi è toccato alla cultura del divertimento. Tutta la movida che si era spostata lungo la via G.B.Fardella e la via Manzoni è stata fatta convergere nuovamente per le vie del centro storico che, nel frattempo, era stato rivalutato e recuperato». Ma quello che abbiamo visto in questi dodici giorni di “vento” è stato più che un recupero.
«Trapani è cambiata in meglio – afferma Piero Sammartano-L’affluenza turistica è stata sì correlata all’evento velico ma, molto di più, allo sviluppo dell’aeroporto che è finalmente tornato al 100%. Fanno riferimento gli anni passati: il 2011 ed il 2012 sono stati degli anni infernali che con la crisi libica e quella mediatica ci hanno fatto registrare un -40%. Nelle settimane appena trascorse, un picco di presenze si è sicuramente registrato durante i ponti del 25 aprile, il primo maggio e la notte bianca, giornate intorno alle quali, ma non solo, giravano numerosi eventi organizzati dal Festival del Vento che hanno invogliato quel 40% di turismo arrivato in città per l’appuntamento velico. Il restante 60%, però è arrivato- continua Sammartano- con il ritorno alla normalità dell’aeroporto ed all’incremento delle tratte».
Di opportunità, invece parlano Francesco Calamia, e Michele Iovino proprietari de “Il Divino Rosso” al 43 di via Garibaldi. «Il Festival del vento per noi è sicuramente stata un’opportunità: quella di poterci mettere non solo alla prova, organizzando ben 24 eventi (dall’arte alla gastronomia) ma anche in mostra rispetto a ciò che siamo in grado di fare e di offrire. Per il nostro locale ma per l’intero centro storico, sono stati dodici giorni di “vetrina” continuata sia per il turismo estero sia per quello locale. In quelle giornate abbiamo dato– continua Francesco Calamia- tutto ciò che potevamo e che non ci hanno mai dato la possibilità di fare».
«Quello che il Festival del Vento è riuscito a fare per Trapani, sottolinea Michele Iovino, è meraviglioso. E’ vero, ci sono stati dei problemi ma il risultato finale, escludendo l’aspetto economico visto che è stato un investimento a lungo termine, è stato, oggettivamente, straordinario a partire proprio dalla rivoluzione cittadina. Trapani è cambiata. La città s’è risvegliata e non solo per i turisti che la popolavano. S’è svegliata grazie alla musica, all’arte, alle installazioni, ai village. – racconta Iovino- E’ rinata perch´ c’era voglia di fare e di uscire. Di vivere. Il turista che è arrivato non ha solo trovato i palazzi da ammirare o il mare dove poter fare un tuffo. Ha trovato, finalmente, anche qualcosa da fare. Di giorno e di notte. Diversi appuntamenti gli permettevano di passare il tempo in maniera costruttiva ed al tempo stesso di divertirsi. Per noi da sempre attenti alle necessità del turista con il quale ci fermiamo a parlare per crescere, per sapere di cosa ha bisogno, cosa manca, dove dobbiamo migliorare e di cosa, eventualmente, andare fieri, questa è una cosa importante».
Ed anche per Vincenzo Bulgarella un contributo importante all’industria turistica trapanese, continua ad arrivare dai commercianti che coccolano il visitatore e non provano a spennarlo vivo, come si faceva una volta. Per Bulgarella a velocizzare questo processo interpretativo è stato l’aeroporto e la Ryanair che lui vede « non come una compagnia che effettua voli aerei ma “fermate di autobus”. Il suo contributo al nostro turismo è assolutamente indispensabile. I voli a basso costo ci permettono di ricevere viaggiatori da ogni parte dell’Europa che prima sconoscevano la nostra città e che oggi, con 30 euro, vengono a visitarci. Va da se – continua Bulgarella- che siamo i primi ad essere vetrina di noi stessi. E loro lo riconoscono: tornano a casa e parlano con amici, parenti ed è il loro giudizio la nostra migliore pubblicità».
Ed è proprio dal web che è partito il primo click da e verso Trapani. Marketing on line e strategico, studiato da Francesco Mennella, ha stimolato il territorio prima e la rete subito dopo. Un gioco sinergico che in questa prima edizione ha, se non altro, lasciato un segno: volere è potere. Un segnale che i commercianti, sperano, sia stato colto anche dall’Amministrazione comunale che, per questi dodici giorni, in via del tutto eccezionale, ha concesso spazi e permessi, accorciando i tempi di una burocrazia che, si sa, è troppo lunga. Tutti insomma hanno dimostrato qualcosa. L’imprenditoria giovanile è pronta. L’Amministrazione vuole continuare ad aiutarla?
Marina Angelo
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