Inserita in Politica il 07/04/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Sicilia. Notte di fuoco a Gela, incendiate 9 auto. Crocetta:ora basta, la città non può tornare indietro
Palermo, 6 apr. Il presidente Crocetta si dice allarmato per il gravissimo episodio accaduto stanotte a Gela. In tre diversi incendi sono state bruciate 9 autovetture che hanno fatto correre seri rischi agli abitanti di uno stabile e due carabinieri sono rimasti intossicati. "La città, - dice apertamente il presidente - , non può tornare indietro. A Gela in questi anni è stato fatto un lavoro incredibile che ha mobilitato magistratura, forze dell´ordine, imprenditori, uniti per sconfiggere il racket. C´è stato, nel corso degli anni, un calo degli incedi notturni ma l´episodio di stanotte rischia di suscitare allarme nella popolazione e preoccupazione sopratutto per l´avvicinarsi della prossima campagna elettorale per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale. Violenza cieca e irrazionale? - continua il presidente - , oppure si annunzia alla grande la ripresa di episodi di violenza? O ancora, si tratta di un tentativo di destabilizzare la campagna elettorale? Qualunque siano le motivazioni, - aggiunge Crocetta - si rimane sbigottiti di fronte alla gravità di episodi del genere, che non possono essere assolutamente tollerati. Ho contattato immediatamente le forze dell´ordine, la prefettura, il presidente dell´associazione antiracket, Caponetti e l´amministrazione comunale, per esprimere la mia solidarietà, ma occorre intensificare il presidio sul territorio. A Gela c´è sempre una base di disagio sociale che potenzialmente può produrre violenza. La storia della città d´altra parte parla chiaro, nei primi anni ´80 si cominciò con episodi di ragazzini che incendiavano le auto e dopo un po´ si cominciò a sparare, perchè quei ragazzini vennero aggregati da Cosa nostra e Stidda. In città è ancora viva la memoria di quegli anni terribili, poi è iniziato un percorso nuovo, civile, che ha portato alle denunce, agli arresti dei rappresentanti della mafia e degli uomini "che contano". La vigilanza democratica però non può essere annientata. Dobbiamo capire se i fatti di stanotte sono episodi isolati, oppure segnano un´inversione di tendenza rispetto a una mafia che negli ultimi tempi, anche a Gela, ha scelto un profilo affaristico rispetto a quello immediatamente criminale. Sono convinto che magistratura e forze dell´ordine sapranno sconfiggere la violenza, ma occorre un ruolo più forte della società civile che deve continuare a ribellarsi, a denunciare e riferire alle autorità. Chi ha visto parli, è impossibile che avvengano certi episodi e nessuno abbia visto nulla. Si denunci, anche in modo anonimo, ma la città non può tollerare che si torni indietro sul piano della legalità e della sicurezza dei cittadini. Mi recherò a Gela - conclude Crocetta - per fare il punto della situazione con le autorità a con l´associazione antiracket, per cercare di comprendere cosa si agiti in questo momento e soprattutto cercare di dare una risposta complessiva e sistemica ai fenomeni criminali in atto. Gela non può e non vuole tornare indietro".
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