Inserita in Salute il 07/05/2013
da redazione
Undicimila casi di melanoma l´anno
Solo nel 2012 i nuovi casi di melanoma sono 11.000. Mille e settecento le morti causate da questo tumore. Nonostante ciò, la maggior parte degli italiani continua a non proteggersi a dovere dal Sole: il 54% dichiara infatti di scottarsi, anche se sarebbero sufficienti maglietta, occhiali, cappellino e una crema protettiva adeguata per ridurre i danni fino all´80%.
Sono solo alcuni dei dati presentati oggi a Milano durante la conferenza per il lancio di ´Myskincheck´, il progetto organizzato da La Roche-Posay in collaborazione con l´Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi), che mira a sensibilizzare la popolazione contro i rischi del melanoma. La pelle non è un capo d´abbigliamento ´intercambiabilè, e se non curata e protetta a dovere i rischi sono molti: nasce con questo ´slogan´ nel 2009 Myskincheck.
Tra le varie iniziative promosse quest´anno c´è un tour che farà tappa nelle piazze di 8 città italiane dal 27 maggio al 20 giugno, dando la possibilità a chiunque voglia di fare uno screening gratuito dei nei. «È ormai riconosciuto che le ustioni solari rappresentano il principale indicatore di aumentato rischio di melanoma - spiega Gianmarco Tomassini, coordinatore nazionale del gruppo melanoma dell´Adoi, in occasione della conferenza - e il melanoma è correlato da un punto di vista scientifico a un´esposizione di tipo intermittente».
Nel 2012 Myskincheck ha condotto uno studio su 2.100 adulti e 141 bambini per valutare come l´italiano si protegge dal sole: l´87% dei partecipanti non porta il cappello, il 97% non indossa la maglietta e il 74% non usa gli occhiali da sole: inoltre esiste ancora un 18% della popolazione che non utilizza nemmeno le creme solari per proteggersi. L´80% di persone con la pelle molto chiara (fototipo 1 e 2) si scotta e il 13% ha avuto diagnosi di melanoma.
Ma «proteggere la salute della propria pelle è importante indipendentemente dal fototipo - spiega Tomassini - anche le persone con la pelle scura sono soggette a scottature». Inoltre la maggioranza degli intervistati sottovaluta l´importanza di uno screening dei nei, confermata dal fatto che tra chi ha partecipato allo screening di Myskincheck nella scorsa edizione, il 10% ha ricevuto la diagnosi di malattia. «Negli ultimi 30 anni le diagnosi del melanoma sono cresciute del 237% e l´età delle persone colpite si sta drasticamente abbassando», ricorda Tomassini.
«L´esposizione ai raggi ultravioletti - prosegue - è stata promossa al rango di fattore carcinogeno certo esattamente come il fumo e come l´amianto. E la pigmentazione intensa non protegge dai danni Uvb perchè il 98,99% è provocato dagli Uva». I dermatologi si augurano che la Commissione europea arrivi a fissare come fattore di protezione minimo il 20, come già avviene in altri Paesi. «Infatti - conclude Tomassini - i solari commerciali con protezione bassissime non servono, soprattutto per il fototipo 1 e 2».
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