Inserita in Politica il 25/03/2015
da REDAZIONE REGIONALE
SCIOGLIMENTO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO, LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE: UNA SCELTA INACCETTABILE E PRIVA DI SENSO.
In nome di un presunto risparmio la ventilata cancellazione del CFS rischia di diventare una pericolosa realtà che, eliminando una Forza di Polizia altamente specializzata, lascerebbe “scoperto” il territorio per quanto riguarda la repressione dei reati nei confronti degli animali e dell’ambiente.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha appreso con estrema preoccupazione quanto è avvenuto durante la seduta della I Commissione Affari Costituzionali del Senato, nel corso della quale è stato votato definitivamente il testo dell’art.7 del Disegno di Legge sulla “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche”. “Riorganizzazione” che prevede lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato. Il 31 marzo il voto passerà all’Assemblea del Senato e se poi anche la Camera lo approverà il provvedimento diverrà Legge. Una drastica riforma del settore, in nome della ormai nota ´´spending review´´ (ovvero la revisione della spesa pubblica) che da un punto di vita economico non è giustificabile. Se da una parte si prospetterebbero dei risparmi di gestione di modesta entità, d´altra ingenti sarebbero invece le spese previste per il riordino del personale CFS all´interno di un´altra forza di polizia.
Ma ben più importante sarebbe il danno che questo “accorpamento” produrrebbe sotto il profilo della pubblica utilità. Basta ricordare che nel decreto del Ministero dell’Interno del 7 maggio 2007 è stabilito che le attività di prevenzione e contrasto dei reati previsti dalla Legge 189/04 - relative ai maltrattamenti a danno degli animali nonché del loro impiego in combattimenti clandestini - sono demandate in via prioritaria al Corpo Forestale dello Stato, ferme restando comunque le funzioni di p.g. che la legge rimette a ciascuna forza di polizia.
Ci si chiede chi si dovrà assumere l’impegno di adempiere alla repressione di reati quali a esempio quelli inerenti i canili lager, il traffico di cuccioli dall´est Europa o i combattimenti fra cani, settori dei quali il CFS si occupa con solerzia e competenza. Ma non è tutto. Compiti specifico del Corpo Forestale dello Stato sono anche la vigilanza venatoria, il bracconaggio e i reati a danno dell´ambiente. Nel nostro Paese purtroppo si consuma una violazione in materia ambientale ogni 43 minuti e i reati contro gli animali e la fauna selvatica rappresentano il 22% del totale del reati ambientali (fonte CFS).
Altre specificità della Forestale sono la vigilanza nel settore CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali minacciate di estinzione) e la repressione del traffico di specie animali e vegetali importate illegalmente in Italia. Un traffico milionario che soltanto nel 2014 ha comportato 68.290 controlli da parte del CFS dei quali 1.500 circa sul territorio nazionale e 66.000 circa in ambito doganale. Controlli che hanno portato al sequestro di 1454 animali e contestato 140 verbali di illeciti amministrativi per un importo superiore ai 400mila euro (fonte CFS).
Lo scioglimento o accorpamento che dir si voglia del Corpo Forestale dello Stato equivarrebbe a cancellare con un colpo di spugna professionalità insostituibili oltre che a una presenza capillare dello Stato sul territorio nazionale, senza la quale la criminalità condurrebbe i suoi turpi traffici pressoché indisturbata. Il tutto in nome di un presunto risparmio gestionale. Una scelta che Lega Nazionale per la Difesa del Cane considera inaccettabile oltre che priva di senso e perciò ritiene indispensabile un ripensamento delle forze politiche in sede bicamerale.
Michele Di Leva Responsabile Caccia e Fauna Selvatica LNDC
24 marzo 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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