Inserita in Politica il 18/03/2015
da REDAZIONE REGIONALE
SICILIA. INGROIA: IO INDAGATO? MI ASPETTAVO UN GRAZIE
"Per un ex magistrato la fiducia nella giustizia è un pilastro inamovibile, per questo sono tranquillo e certo che la verità verrà a galla. Aggiungo inoltre che di una presunta iscrizione nel registro degli indagati a seguito di un provvedimento di un gip che avrebbe respinto una richiesta di archiviazione della procura ho letto solo sui giornali perché a me nessuna ha comunicato nulla. Il che è abbastanza singolare. E farò a mia volta una denuncia per tutto questo". Lo ha detto l´amministratore unico di Sicilia E-Servizi, la società di informatizzazione della Regione Sicilia, Antonio Ingroia, in relazione a notizie di stampa per un´indagine per abuso d´ufficio nei suoi confronti in relazione all´assunzione di 75 lavoratori. "Le presunte assunzioni irregolari nascono, intanto, in una situazione di emergenza per l´informatica siciliana e per tutti i servizi essenziali ad essa collegati, compresi servizi d´urgenza per la sanità. In ogni caso, sono state assunzioni, che venivano dopo un parere favorevole dell´avvocatura dello stato e una delibera della giunta regionale che mi chiedevano di applicare quel parere favorevole. Inoltre, ho già detto che ritengo che in questo caso un´eventuale incriminazione per abuso d´ufficio sarebbe un "orrore" giuridico per due motivi: il requisito per compiere un abuso d´ufficio è essere un pubblico ufficiale e io, all´epoca di quelle assunzioni, non lo ero in quanto commissario di una spa partecipata dalla Regione. E poi per l´astratta configurabilità dell´abuso d´ufficio occorre la prova dell´intenzione di favorire qualcuno e io, obbiettivamente, con quelle assunzioni credo di aver favorito solo i cittadini siciliani cui sarebbero stati tolti dalla sera alla mattina servizi essenziali come il Cup o il 118. Ma il paradosso principale è che mentre un pm della corte dei conti e un gip mi contestano queste assunzioni, alcune sentenze del Tribunale del Lavoro me le contestano all´opposto, nel senso che - secondo i giudici del lavoro - avrei dovuto assumere quei dipendenti a tempo indeterminato e non a termine come invece, per prudenza, ho fatto. Quello che si omette sempre di dire e scrivere - continua Ingroia - è che in un solo anno ho ridotto le spese di Sicilia E-Servizi di decine di milioni di euro di soldi pubblici rispetto alle precedenti gestioni e che per gli sprechi degli anni passati ho sporto una denuncia alla procura della Repubblica. Come mai finora nessun´autorità giudiziaria si è mossa e ci si muove solo verso chi ha denunciato e ha finora impedito l´ingresso delle solite speculazioni private salvando invece l´informatica pubblica siciliana in una situazione quasi insostenibile? Qualcosa non mi quadra".
Addetto stampa Maurizio Sansone
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