Inserita in Cronaca il 17/03/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Ravenna - Lega Nazionale per la Difesa del Cane: il Consiglio di Stato condanna a morte 67 daini.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha appreso con incredulità e disappunto della decisione del Consiglio di Stato di rigettare l´istanza del coordinamento ´´Viva i daini vivi della Pineta di Classe´´, autorizzando così la Provincia di Ravenna a procedere nello sterminio ingiustificato dei poveri animali.
Il coordinamento, composto dall´Associazione Vittime della Caccia, Earth, Animal Liberation e C.L.A.M.A, aveva ottenuto in un primo tempo dallo stesso Consiglio di Stato una sospensiva del provvedimento che apriva speranze sulla sopravvivenza di questi animali. Purtroppo, successivamente, lo stesso Consiglio di Stato ha invece deliberato in favore delle doppiette ignorando la possibilità di applicare misure alternative ecologiche, peraltro previste per legge.
La vicenda è iniziata nel novembre dello scorso anno quando la Provincia di Ravenna ha approvato una delibera nella quale veniva programmato l’abbattimento di 67 daini (53 maschi e 14 femmine) sconfinati nelle aree agricole fuori dalla pineta protetta, adducendo come pretesto i presunti danni all´agricoltura, in media di 6mila euro l´anno, secondo quanto affermato dalla Provincia. Una motivazione risibile oltre che tutta da accertare e soprattutto spropositata per risolvere un problema economico modesto. Del resto lo stesso ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ammette di aver sempre valutato piani di abbattimento e mai altre soluzioni, tipo recinzioni o protezioni, prima di arrivare a una conclusione cruenta.
Sono stati estratti a sorte 63 su 100 selecontrollori, ovvero cacciatori privati, non dipendenti della provincia), i quali hanno il compito di eliminare un daino a testa. A nulla sono serviti le migliaia di email di protesta pervenute agli enti preposti e gli appelli delle associazioni, persino alla proposta di una facoltosa signora tedesca che si sarebbe fatta carico di tutti i daini è stato risposto che la legge non prevede soluzioni alternative a quelle dell´abbattimento.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane non condivide le parole del presidente della Provincia Claudio Casadio, il quale nega favoritismi nei confronti del mondo venatorio e asserisce che i selecontrollori vengono utilizzati per far rispettare la legge e favorire l´equilibrio ambientale.
Considerando il crescendo di gesti aggressivi da parte di questi ultimi nei confronti di privati cittadini e animalisti arrivati sul posto per manifestare pacificamente e che sono stati minacciati, insultati e a volte picchiati, risulta difficile dare credibilità alle parole di Casadio, in quanto i suoi selecontrollori stanno decisamente offrendo un´immagine ben distante dal senso di civiltà.
Recente fra l´altro l´episodio nel quale un attivista contrario alla strage imposta dalla Provincia, si è ritrovato sul cofano dell´auto una testa di daino, avvertimento decisamente più consono a una organizzazione mafiosa. Peraltro gli arroganti incaricati all’abbattimento hanno assunto atteggiamenti ridicoli visto che, impauriti dai fischietti degli animalisti, pretendono di farsi scortare dalle forze dell´ordine fino al luogo stabilito per la “dilettevole” uccisione dei daini.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane giudica inaccettabile la decisione maturata in sede di Consiglio di Stato, incurante di una molteplicità di fattori che, a quanto pare, non sono stati valutati con obiettività, favorendo palesemente le pressanti brame venatorie con il pretesto di presunti danni alle colture da parte dei poveri daini, ormai definitivamente condannati a morte. Senza appello.
Michele Di Leva Responsabile Caccia e Fauna selvatica LNDC
17 marzo 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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