Inserita in Un caffè con... il 17/03/2015
da REDAZIONE REGIONALE
AGRICOLA
E secondo la lettera ebraica, nella Storia dei Re, leggiamo questa preghiera di Salomone: “O cielo, ascoltami”, dove invoca non il cielo, ma Dio, reggitore e Signore del cielo e della terra. Così anche noi, in questo luogo, quando sentiamo il sole e le stelle, non dobbiamo intendere gli astri, ma gli angeli che reggono gli astri, gli angeli che, invisibili, illuminano una terra pure invisibile, la sostanza dell’animo nostro. Né il dire che sono stati assegnati a diffondere la luce è cosa temeraria o profana, ma è tanto strettamente concorde con i documenti prodotti, che di lì, più che da ogni altra parte, sarà confermata la nostra esposizione. Poiché infatti (come dice Dionigi) le funzioni angeliche sono tre: purificazione, illuminazione e perfezione; esse sono distribuite così: in modo che l’ultima schiera purifichi, la somma tragga a perfezione, la media, di cui ora parliamo, illumini. (EPTAPLUS – Giovanni Pico della Mirandola – Ed. ARKTOS - cap. V° del terzo libro)
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