Inserita in Nera il 30/04/2013
da redazione
Evadevano il fisco, finanzieri sequestrano beni a imprenditori di Alcamo e Trapani
I finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 2 milioni e 550 mila euro ai danni di due imprenditori di Alcamo e Trapani ritenuti responsabili di evasione fiscale accertata da un’attenta attività ispettiva.
In particolare, al rappresentante legale della società alcamese era stata contestata l’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali 2008 relative sia all’imposta sul reddito delle società, per oltre 314 mila euro, sia all’I.V.A. per oltre 162 mila euro. I provvedimenti sono stati emessi dalle Autorità Giudiziarie di Trapani e Marsala
I fatti risalgono al periodo 2006-2009, allorquando l’imprenditore operava con successo nel Nord-Italia con una cooperativa nel settore della logistica per le imprese. Ma il 30 dicembre 2009 la cooperativa viene posta in liquidazione e nominato liquidatore un extracomunitario nullatenente, di origine marocchina e, contemporaneamente, disposto il trasferimento della sede da Paderno Dugnano (MI) a Trapani. Un trasferimento di 1600 Km che non ha impedito ai finanzieri di ricostruire, a ritroso, le manovre elusive messe in atto, quali l’irreperibilità del liquidatore extracomunitario e l’occultamento dei documenti fiscali, nonch´ di calcolare un’evasione di I.V.A. pari ad oltre 1,5 milioni di euro ed un omesso versamento di ritenute operate per ulteriori 500 mila euro, nonch´ l’appropriazione indebita, anche in concorso con altre quattro persone, di 3 milioni di euro distratti dalla cooperativa. Le conseguenti indagini - coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala in ordine ai reati di omessa dichiarazione dei redditi, omesso versamento delle ritenute operate, omesso versamento dell’I.V.A., occultamento di scritture contabili e di appropriazione indebita - hanno consentito di individuare elementi inequivocabili sullo stile di vita agiato dell’imprenditore trapanese, che aveva nella disponibilità diverse autovetture, tra le quali una Ferrari F131, oltre alla riconducibilità di tre società, attive nel settore della caffetteria e ristorazione a Trapani.
Sulla base del quadro investigativo emerso, l’A.G. di Marsala ha quindi emesso una misura cautelare reale per oltre 2 milioni di euro, che anche in questo caso ha consentito il sequestro preventivo per equivalente di quote societarie delle imprese riconducibili all’imprenditore, di tre autovetture, nonch´ delle disponibilità finanziarie dell’imprenditore.
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