Inserita in Un caffè con... il 30/04/2013
da redazione
I servizi battono il vento
Sabato, ve lo confesso, ero fra le migliaia di persone (trapanesi e non) che hanno vissuto la gioia della notte bianca. Un po’ per sentirmi ancora giovane, un po’ perch´ coinvolto emotivamente dal fatto che in questo festival del vento (ed in diverse altre manifestazioni a supporto) ci sono amici carissimi che vi si sono spesi senza lesinare energie e salute.
Ho voluto, quindi, toccare con mano, come si suol dire, la veridicità di quanto mi veniva raccontato. E cioè che Trapani ed i trapanesi, quando viene pensato ed organizzato qualcosa di bello e coinvolgente, si lasciano trasportare al cento per cento.
Sabato, così, sono stato in diversi posti: a Torre di Ligny dove ho provato l’ebbrezza della magia del passato e mi sono goduto i commenti e gli elogi dei turisti per come viene ancora mantenuto vivo un bene storico come, appunto, la torre; sono stato poi fra gli stands del Cous cous day ed ho visto l’operosità degli espositori; sono stato in prima serata alla presentazione del libro di Bruno Contrada (e c’era tanta gente) e, nel frattempo, ho assistito alla dimostrazione degustativa a base di cicerchie che alcuni produttori di Buseto hanno organizzato nello storico Palazzo del Principe di Napoli; poi ho passeggiato per le vie del centro che brulicavano di persone per, infine, andare a bere un drink in piazza San Francesco di Paola dove si esibivano i Qbeta in acustico.
Alla fine sono arrivato stanco ma soddisfatto a casa con la sensazione che l’anno prossimo il festival del vento si potrà organizzare meglio e, magari, in tempo.
Ma... sapete una cosa? La vera soddisfazione l’ho provata domenica mattina quando, intorno alle 10.00, ho visto che la città di Trapani era stata completamente ripulita dalle cartacce, dai bicchieri di plastica, dalla sporcizia lasciata da tutta quella mole di gente che s’era divertita fino alle luci dell’alba. Bravi tutti.
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