Inserita in Politica il 10/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
LEGAMBIENTE - Presidio di Legambiente e Anci Sicilia con i Sindaci NO TRIV a Palermo Il 19 dicembre alle 15.30, davanti a Palazzo d’Orleans
San Vito Lo Capo, Santa Marina Salina, Lampedusa, Favignana e Ustica Tra le principali località turistiche che hanno già aderito
Mimmo Fontana (Legambiente): “Il petrolio sporca il turismo” Leoluca Orlando (Anci Sicilia) : “Trivellazioni sono un assurdo atto di vandalismo”
Il mondo del turismo siciliano si mobilita contro la minaccia delle trivelle che mette a serio rischio il futuro dell’Isola. A capitanare l’iniziativa ci saranno i sindaci di San Vito Lo Capo (Tp) e Santa Marina Salina (Me), di Lampedusa (Ag), di Favignana (Tp) e di Ustica (Pa). Sono le prime località che hanno risposto all’appello di Legambiente e Anci Sicilia e che parteciperanno a un presidio il 18 dicembre davanti a Palazzo D’Orleans per dire con forza “No alle trivelle” per la ricerca del petrolio in Sicilia, così come vorrebbe l’articolo 38 del decreto legge Sblocca Italia, recentemente convertito in legge dal Parlamento. “La Sicilia e le sue coste pagherebbero il prezzo più alto per lo sblocco di questi progetti di trivellazione – dichiara Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente -. Un vero e proprio regalo alle grandi imprese petrolifere. Un’ipoteca sul futuro della nostra Isola. Il tutto per cosa? Per cercare di estrarre greggio di dubbia qualità che, agli attuali tassi di consumo e valutate le riserve certe censite dal Ministero dello Sviluppo Economico, potrebbe coprire il fabbisogno nazionale per soli 13 mesi”. I sindaci saranno all’appuntamento del 19 dicembre sotto Palazzo d’Orleans per ribadire la loro ferma contrarietà alla ricerca petrolifera, opzione che stride ed è incompatibile con un progetto di sviluppo economico basato su scelte di sostenibilità. Il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, nei giorni scorsi ha ribadito l’impegno dei comuni siciliani e la partecipazione al presidio, bollando le trivellazioni come “un assurdo atto di vandalismo che danneggia lo sviluppo sostenibile della nostra Isola”. “Perché il petrolio sporca il turismo, che è il vero oro nero della Sicilia – conclude Fontana -. E questi sindaci, che amministrano località di pregio con buone politiche locali capaci di coniugare tutela e valorizzazione, sanno bene quanto vale”. Legambiente, Anci Sicilia e i sindaci No Triv chiederanno dunque al presidente della Regione Crocetta di contrastare il provvedimento contenuto nell’art. 38 dello Sblocca Italia, impugnandolo davanti alla Corte Costituzionale come hanno già fatto altre Regioni.
10 dicembre 2014
L’ufficio stampa Teresa Campagna
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