Inserita in Politica il 05/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
CAD - I SOPRUSI DELLE BANCHE SCATENANO LE ATTENZIONI DEI CADDIANI. RIPORTIAMO L’APPELLO DEL CADDIANO RICCARDO.
Spettabile CAD NAZIONALE “, vi scrivo in maniera succinta per porre alla vostra attenzione un sopruso ( l’ ennesimo ) di una banca nei confronti di una famiglia. Premetto che tutto ciò che vi scrivo e’ dimostrabile in maniera documentale, certa ed univoca e vi consegnerò, tale documentazione cartacea, qualora questo caso sia di interesse, sia vostro che pubblico.
Mi chiamo Riccardo Monizza e sono l’ unico nipote della signora Paiano Mirella e redigo questo scritto per suo conto.
Nel 1995 mia zia ha contratto un mutuo con banco di san paolo al tasso del 13.75 annuo; dopo neanche un anno, mia zia, decise di restituire la maggior parte della quota capitale ( chiedendo soldi alla famiglia ) perché non riusciva a pagare il mutuo in virtù del fatto che le rate erano eccessivamente alte rispetto al reddito, ( quindi la banca ha acceso un mutuo ad una persona che sin dall’ inizio era impossibilitata a restituire le somme e che aveva acceso lo stesso inconsapevole della cifra mensile da restituire ) ; l’amarissima sorpresa fu che, a fronte della restituzione anticipata del mutuo, la banca chiese, ripetutamente, penali esose oscillanti tra il 25 ed il 50 % con una media del 40 % ( dico ben il QUARANTA %) di penale .. impedendo, di fatto, la restituzione del debito e portandoci, in realtà, e nonostante i nostri sforzi, alla morosità forzata.
Da precisare che le panali tanto elevate non erano chiaramente descritte nel contratto di mutuo, ma venivano fuori da un astruso e complicato calcolo da fare al momento dell’ eventuale restituzione del debito, quindi contravvenendo ad una precisa norma di chiarezza e possibilità di scegliere se accettare o meno condizioni tanto gravose.
Questo tentativo di restituzione anticipata e’ stato effettuato per ben 4 volte ed ogni volta con la speranza di veder applicate delle penali che fossero umanamente, moralmente e economicamente sostenibili, ma ogni volta il risultato era lo stesso, nel dettaglio :
il giorno 25/11/1996 ho offerto alla banca 139.959.098 e la cifra finale richiestami dalla banca per scalare la cifra offerta fu di 172.914.800 ( + 25 % di penale )
Il giorno 02/12/1996 ho offerto alla banca 60.000.000 e la cifra finale richiestami dalla banca per scalare la cifra offerta fu di 76.935.800 ( + 29 % di penale )
Il giorno 15/04/1998 ho offerto alla banca 67.175.085 e la cifra finale richiestami dalla banca per scalare la cifra offerta fu di 100.000.000 ( + 49 % di penale )
Il giorno 17/07/1998 ho offerto alla banca 133.805.394 e la cifra finale richiestami dalla banca per scalare la cifra offerta fu di 193.314.600 ( + 45 % di penale )
( ho i documenti originali dell’ epoca che testimoniano queste cifre )
E’ evidente che non avremmo abbassato, con penali così esose, la rata in maniera tale da poter pagare realmente il mutuo ed, alla fine, ci siamo arresi di fronte all’ impossibilità reale di poter restituire il debito in maniera anticipata.
Adesso la casa e’ all’ asta ma, la cosa grave, e’ che vi e’ un giudizio pendente in cassazione circa la legittimità di 2 punti fondamentali:
1) Il richiedere una penale tanto elevata ( poiche’ se avessero applicato una penale normale ( diciamo anche il 5-7% ) noi avremmo abbassato la rata in maniera tale da poter pagare senza problemi le rate rimanenti e non si sarebbe mai arrivati a questo.
2) L’ aver concesso un mutuo impossibile da restituire.
In più, ed e’ anche qui la cosa estremamente dolorosa, in quella casa abita mia zia ( 72 anni ) mia madre ( 76 anni cardiopatica ) e mia sorella ( 45 anni invalida totale al 100% ) .. la banca incurante di tutto cio’ ha fatto fare uno sfratto esecutivo per mettere in asta la casa senza aspettare l’ esito del giudizio del tribunale che, se a noi favorevole, concederebbe alla banca stessa, una restituzione di capitale di solo 15.000 ( quindicimila euro ), a fronte della attuale loro richiesta di 104.000 ( centoquattromila ) euro. Infatti, sino al totale esaurimento di tutte le nostre risorse , abbiamo sempre pagato le rate e, come risulta, abbiamo restituito ben 117.000.000 milioni di lire a fronte di 150.000.000 milioni di lire richiesti, per cui la sorte capitale rimanente sarebbe di soli circa 15.000 euro circa.
Ho tentato molte volte di raggiungere un accordo ed evitare alla mia famiglia lo strazio di una esecuzione forzata ( non dimentichiamo le loro condizioni di salute ) , ma la banca in maniera assolutamente intransigente, non solo non e’ scesa a compromessi ( pretende tutti i 104.000 euro ) ma addirittura vuole che le si paghino anche le spese legali ( spese che, di norma, vengono, invece, compensate tra le parti ) e mi porta una richiesta di oltre 8.000 euro di spese legali , cosicché dovrò dar loro circa 115.000 euro per non rischiare di veder la mia famiglia subire possibili danni alla loro già precaria salute.
aggiungo che, nell’ anno in corso, e prima che si arrivi all’ asta, sono state offerte alla banca a saldo e stralcio per ben 3 volte le seguenti cifre:
1) 50.000 euro = rifiutate 2) 67.000 euro = rifiutate 3) 82.000 euro = rifiutate
Singolare, quindi, come la banca prima emetta un mutuo con la consapevolezza che non potrà essere restituito, poi impedisca la possibilità di restituzione anticipata del debito ponendo una penale assolutamente spropositata ( ricordo circa il 40 % ) , e poi non permetta una transazione equa e moralmente corretta, pretendendo una cifra di circa 115.000 euro , nonostante tutti i soldi già restituiti ed i tentativi di raggiungere un accordo equo.
Vorrei porre questo caso alla vostra attenzione non solo da un punto di vista legale, ma anche, e soprattutto, etico e morale; poiché sarebbe opportuno portare a galla certi comportamenti.
Mi rivolgo a voi in quanto paladini di giustizia ed equità in un mondo dove i deboli devono sempre subire i soprusi dei piu’ forti e delle lobby.
Vi ringrazio anticipatamente per l’ attenzione che vorrete rivolgere a questo mio accorato appello.
ACCETTIAMO CONSULENZA E AIUTO PER L’AMICO RICCARDO. SCRIVETE ALLA EMAIL: presidenza@cadsociale.com
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