Inserita in Politica il 01/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
CASO MANCA. INGROIA INTERROGATO A VITERBO: LE DOMANDE LE HO FATTE IO
Viterbo, 1 dic. – “Ho parlato solo io. Non ho ancora capito perché sono stato convocato visto che non mi è stata posta alcuna domanda”. Così Antonio Ingroia al termine dell’interrogatorio, durato meno di un’ora, sostenuto a Viterbo davanti al pm Renzo Petroselli nell’ambito del fascicolo per calunnia aperto nei suoi confronti per alcune dichiarazioni rese, durante il dibattimento, nelle vesti di avvocato della famiglia di Attilio Manca e riguardanti l’informativa redatta dall’ex capo della squadra mobile di Viterbo Salvatore Gava. “Ho posto io qualche domanda al dottor Petroselli - ha detto Ingroia - ma non ho ottenuto alcuna risposta. In particolare gli ho chiesto come sia potuto passare per la testa di un magistrato dello Stato di incriminare un avvocato per calunnia per aver sostenuto in aula le ragioni della parte civile in un’udienza preliminare dove, fino a prova contraria, si dovrebbe cercare la verità in tutti i modi”. Ingroia ha anche spiegato di aver consegnato al pm “documenti che attestano che in quella informativa di polizia c’è una falsità doppia, la prima relativa alle presenze del dottor Manca in ospedale negli ultimi giorni di ottobre, la seconda riguardante proprio i giorni che Provenzano trascorse a Marsiglia. A Petroselli – ha quindi aggiunto - ho chiesto come mai non è stato indagato per falso colui che aveva redatto quella informativa”. Responsabile Comunicazione Maurizio SANSONE
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