Inserita in Politica il 24/11/2014
da REDAZIONE REGIONALE
GRUPPO EGADI MARETTIMO - atto d’indirizzo su moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna
PREMESSO CHE - La data del 25 novembre, è stata scelta dall’ONU, nella risoluzione dell’Assemblea Generale n° 54/134 del 17 dicembre 1999, come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne “in ricordo delle tre sorelle Mirabal, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica dominicana. Con la decisione di istituire tale giornata l’ONU ha voluto porre all’attenzione generale il fatto che la violenza contro le donne, manifestazione dello storico squilibrio nei rapporti di potere tra i sessi in ambito sociale, economico, religioso e politico, costituisce uno dei meccanismi sociali fondamentali di sottomissione delle donne e indebolisce - o annulla – il godimento dei loro diritti. - La violenza contro le donne è un problema universale che non conosce confini culturali e nega alle vittime pari opportunità e pari diritti; - Secondo i dati elaborati da una ricerca dell’Agenzia dell’unione Europea per i diritti fondamentali, sessantadue (62) milioni di donne in Europa hanno subito violenza, di diverso tipo ( fisica, sessuale, psicologica, domestica); - in data 3 settembre 2008 è stata approvata dal Parlamento Europeo la risoluzione n. 2038 relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini ( 2008/2038(INI)); - recentemente il Coordinamento nazionale dell´UDI Unione Donne in Italia, ha assunto l’iniziativa di interpellare i comuni, le provincie, le regioni per l’applicazioni della sopracitata risoluzione; CONSIDERATO CHE - la Commissione per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere con la relazione n. A60199/2008 ha evidenziato come la pubblicità alimenta e consolida gli stereotipi di genere, determinando un impatto negativo sulla parità; - dalla stessa relazione è possibile rilevare che gli stereotipi sulle differenze di genere, proposti dalla pubblicità, producono sugli individui un processo di oggettificazione per cui sia il corpo delle donne che quello degli uomini vengono rappresentati come oggetti, tuttavia continuano ad essere le donne quelle che ne soffrono maggiormente le conseguenze; CONSIDERATO ALTRESì CHE - nella stessa relazione viene evidenziato che ridurre un essere umano ad oggetto espone l’individuo alla violenza e all’offesa, - nella relazione di cui sopra si indica come le politiche per la parità di genere devono essere finalizzate anche ad evitare che le persone, di qualunque età, subiscano continuamente ed anche involontariamente l´esposizione continuata a messaggi oggettificanti e stereotipizzanti; - è particolarmente importante che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche e/o norme giuridiche vincolanti che proibiscano la pubblicità che presenta stereotipi di genere o che incita al sessismo e alla violenza; - che è importante e necessario che la pubblicità sia regolata da norme etiche e/o giuridiche vincolanti che proibiscano la pubblicità che presenta stereotipi di genere o che incita al sessismo e alla violenza; - che occorre il coinvolgimento di tutta la società nelle diverse espressioni di rappresentanza e di partecipazione popolare in quanto trattasi di responsabilità condivisa; - che nelle strade, nelle piazze, in tutti i luoghi pubblici dove le affissioni che offendono la dignità delle donne non possono essere oscurate da un gesto individuale, ma da un gesto corale di responsabilità collettiva; -che è necessario un concreto impegno a contrasto della pubblicità offensiva perché è la più visibile delle violazioni contro le donne; -che è opportuno che questa amministrazione si faccia parte attiva nella tutela della pari dignità; RITENUTO Bellissimo e sempre attuale questo pensiero di Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, scritto a New York nel 2000: “La violenza contro le donne è forse la più vergognosa fra le violazioni dei diritti umani. Essa non conosce confini geografici, né culturali, né di benessere economico. Fino a quando essa esisterà non potremo affermare di aver compiuto reali progressi verso la parità tra i generi, lo sviluppo e la pace“. TUTTO CIO PREMESSO SI IMPEGNA L’Amministrazione Comunale, in attesa del recepimento della risoluzione comunitaria, ad attuare “una moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere, negando l’affissione di detti messaggi pubblicitari negli impianti pubblici, invitando inoltre, attraverso gli appositi uffici di affissione,anche i privati ad aderire alla moratoria, a rivolgere richiesta, per quanto di competenza, al governo nazionale e regionale, di attuazione della risoluzione comunitaria. Impegna altresì l’Amministrazione Comunale ad approvare bozza di delibera che si allega alla presente per farne parte integrante, volta a proclamare “il Comune di Favignana, “Comune libero dalla pubblicità offensiva della dignità della donna” Marettimo, lì 24.11.2014 Il consigliere comunale Gruppo Egadi 2.0 Concetta Spataro
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