Inserita in Politica il 21/11/2014
da REDAZIONE REGIONALE
FORZA ITALIA : UN PARTITO IN FRANCHISING
La quanto provabile approvazione delle legge elettorale (Italicum) sta producendo un accelerazione di fibrillazioni all’interno dei partiti ma in particolare di Forza Italia a livello nazionale, fatto che comporta interessanti riflessi locali. Con l’approvazione della legge elettorale con un premio di maggioranza alto al 40% Forza Italia è fuori gioco allo stato attuale, e non solo, la capacità di intermediazione nei confronti del possibile vincitore ( PD) viene ridotta al lumicino. La nuova legge elettorale prevede 100 collegi, in cui vale il sistema delle preferenze tranne per il capolista. Alla lista che supera il 40% verranno assegnati 340 deputati. Sul totale di 630 devono essere sottratti 13 seggi assegnati alla circoscrizione estera ed alla Valle D’Aosta. Pertanto rimangono a disposizione 277 seggi da dividere fra i perdenti. Allo stato attuale considerato gli attuali exit poll: con il 25% M5S prenderebbe circa 115 seggi, FI con il 18% 80, la Lega se resiste al 9% circa 45. Gli altri 37 saranno divisi fra i partiti che supereranno il 4% papabili NCD ed un eventuale lista unica capeggiata da SEL. Berlusconi pertanto considerato che è l’unico proprietario ed ispiratore di Forza Italia, e non vuole perdere neanche l’eventuale residua capacità di intermediazione anche a salvaguardia delle sue imprese, pretende che tutti i deputati che si porterà a Roma li scelga lui. Conoscendo la storia di Berlusconi e delle sue scelte contro i dissidenti interni ci sarà poco spazio nel partito. Forza Italia non è un partito in cui ci può essere una minoranza, esiste solo una classe dirigente nominata. Pertanto quale sarà il criterio di scelta dei 101 dalmata che B. vorrà portarsi a Montecitorio, semplice oltre che essere utili ed appoggiare incondizionatamente la sua linea politica devono essere anche capaci di contribuire economicamente alla campagna elettorale del partito e di fatto questo ne esclude moltissimi. Se ne è accorto Fitto sulla propria pelle, ma anche Saverio Romano in Sicilia se ne sta accorgendo, e la sua battuta che B. tratta FI alla stessa stregua di un asset delle società del suo gruppo non è lungi dalla realtà. Di contro con molti possibili disoccupati romani tra Camera e Senato l’attenzione di molti politici siciliani si sta focalizzando nelle Regioni e nei Comuni. Il peso della politica territoriale non solo per FI comincia a farsi interessante per tutti. Il senatore D’Ali che è molto pragmatico questa situazione l’ha intuita in tempo facendosi intestare il franchising politico di Forza Italia per la provincia di Trapani battendo tutti sul tempo. Nel prossimo imminente futuro visto l’inevitabile assottigliarsi della presenza deputatizia romana in provincia di Trapani c’è da decidere quale peso deve avere il nostro territorio nello scacchiere Siciliano rimanendo autorevole anche con i rapporti con Roma.
Il nodo passa dall’individuazione di sindaci di peso nei maggiori comuni della provincia: in primis Trapani e Marsala. Ma chiudere anche l’individuazione della possibile pattuglia alle regionali con nomi e cognomi è indispensabile. Oggi chi vuole stare in Forza italia in provincia ed avere le sue aspirazioni politiche deve fare i conti con il sen. D’Ali. Questa è il dato di fatto che può essere condiviso o meno. Il consigliere Francesco Salone ha promesso battaglia e sta aggregando le sue truppe e tutt i gli scontenti. Vorrebbe maggiore democraticità interna, vorrebbe rottamare tutto, vorrebbe maggiore rinnovamento della classe politica di FI. Argomentazioni condivisibili ma non fanno parte delle tradizioni del centro destra. I dissidenti a vita non hanno cambiato mai la politica, nella politica se si vuole cambiare qualcosa bisogna vincere per poter poi governare il cambiamento. Il cambiamento di Trapani e della sua politica passa attraverso la poltrona del Sindaco o non dei dissidenti politici. Non vorrei che alla fine D’Alì e Fazio si mettessero di nuovo d’accordo lasciando il consigliere Salone fra le eterne grandi promesse della politica locale e non solo lui! Per FI servono più tavoli di trattative che campi di battaglie ma chi ultimo arriva … male alloggia. Valderice, 20 novembre 2014 Camillo Iovino
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