Inserita in Cultura il 09/06/2014
da Michele Caltagirone
Gibellina, Orestiadi: in scena ´Instrument - Scoprire l´invisibile´
Domani, martedì 10 giugno, per il festival "Orestiadi, nel segno del contemporaneo", promosso dalla Fondazione Orestiadi, alle 21 al Baglio Di Stefano, la Compagnia Zappalà danza di Catania mette in scena «Instrument # 1 – Scoprire l’invisibile». Coreografie e regia di Roberto Zappalà. Musica dal vivo Puccio Castrogiovanni. Danzatori: Gaetano Badalamenti, Adriano Coletta, Alain el Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando RoldanFerrer, Salvatore Romania e Alessandro Vacca. Testi di Nello Calabrò. «Instrument», è dedicato al marranzano (scacciapensieri). Per questa produzione, Puccio Castrogiovanni, uno dei leader del gruppo catanese Lautari, ha esplorato lo strumento in un’affascinante ricerca, portandolo a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto. Il musicista durante lo spettacolo utilizza vari tipi di marranzani, di diversa provenienza. In scena insieme a Castrogiovanni i sette danzatori della compagnia Zappalà danza, tutti uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono. «Instrument # 1 scoprire l’invisibile» è la prima tappa di un progetto di Roberto Zappalà, attraverso il quale il coreografo ha abbandonato temporaneamente la drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo in relazione al suono, al rumore, alla musica. Ingresso 5 euro. Biglietto al botteghino. Sempre domani, martedì 10 giugno, al Baglio Di Stefano, alle 18 prosegue la rassegna di cinema del Festival con i cortometraggi realizzati dagli allievi della Sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Documentari che indagano artisti rappresentativi di tutte le arti con forti radici e importanti connessioni. Sarà proiettato “La fine che non ho fatto” di Federico Savonito e Ruben Monterosso: un viaggio nella vita, negli affetti e nel lascito artistico di Nino Gennaro, drammaturgo corleonese scomparso di Aids nel 1995, vissuto a Palermo per tutta la giovinezza e fondatore del moderno teatro sperimentale siciliano con il celebre laboratorio “teatro madre”. Ingresso libero.
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