Inserita in Economia il 09/05/2014
da Michele Caltagirone
Aniem Sicilia incontra il vice ministro per le infrastrutture
“L’Aniem – l’Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere aderente a Confimi Impresa – accoglie con enorme soddisfazione le anticipazioni provenienti dal Ministero delle Infrastrutture sul disegno di legge delega relativo al recepimento delle direttive europee che disciplineranno il mercato dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”. Lo ha dichiarato il dottor Ninni D’Aguanno, presidente regionale dell’Aniem, nel corso del suo intervento di questo pomeriggio, nella Sala Rossa dell’Assemblea Regionale Siciliana, in occasione dell’incontro tra il vice Ministro per le Infrastrutture, senatore Riccardo Nencini, ed i rappresentanti del Collegio Edile di Aniem Sicilia.
L’esponente del Governo Renzi ha infatti esposto i punti della riforma del codice degli appalti, innescata dall’obbligo di recepire le nuove direttive europee. “Una questione che mi vede direttamente coinvolto – ha detto il senatore Nencini – nel tavolo tecnico che è stato avviato quindici giorni fa e che tornerà a riunirisi il 14 maggio. Le nuove direttive rappresentano un’occasione per rivoluzionare l’intero assetto”. Uno dei punti chiave sta nel ridimensionamento se non addirittura nella soppressione dell’Autorità di vigilanza. “Il vecchio albo nazionale e l’attuale sistema fondato sulle SOA – ha puntualizzato il vice ministro – hanno evidenziato pesanti criticità e pertanto non è assurdo pensare ad una qualificazione gara per gara così come avviene nella maggior parte dei Paesi europei”. Tra le novità che potrebbero essere introdotte inoltre la formazione obbligatoria per i funzionari incaricati di aggiudicare i contratti oltre a sfoltire il gran numero dei certificati richiesti alle Pmi per partecipare alle gare. Il tutto regolato dalla E-certis, la banca dati europea che stabilisce la corrispondenza tra i documenti in uso nei vari Paesi.
“Le esternazioni del Ministro Lupi e di autorevoli dirigenti del Ministero – ha dunque sottolineato il dottor D’Aguanno – sono musica per le nostre orecchie. Sono ormai anni che, voce isolata nella rappresentanza del sistema imprenditoriale dell’edilizia, esprimiamo la necessità di un cambiamento radicale di rotta che passi per un superamento dell’attuale sistema di qualificazione che non è riuscito n´ a migliorare l’efficacia selettiva, n´ a sburocratizzare la produzione di documenti”.
L’Aniem Sicilia ha messo sul tavolo una serie di proposte avanzate al vice Ministro Nencini. Tra queste “il ricorso al sistema di aggiudicazione degli appalti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, secondo linee guida che l’Associazione ha già elaborato e sottoposto alla valutazione di diversi enti appaltanti; l’abrogazione della “responsabilità solidale negli appalti e subappalti “norma iniqua e censurabile perch´ si pone come ostacolo e non come aiuto alla regolarità delle operazioni di pagamento; la riduzione drastica del costo del lavoro a favore di un aumento reale di denaro nella busta paga dei lavoratori. Al di là delle “80 euro” elargite dal Governo attraverso il recepimento di risorse interne, la busta paga dei lavoratori edili potrebbe realmente contenere ben più di quella cifra semplicemente razionalizzando il sistema della bilateralità, sistema gravato da oneri superflui e modelli organizzativi e gestionali assolutamente irrazionali”.
In tema di edilizia civile, abitativa e industriale, l’Aniem Sicilia ha fatto presente al vice Ministro come ormai “sia imprescindibile la necessità di predisporre un concreto e organico piano di riutilizzo e riuso del patrimonio edilizio, che passi attraverso la demolizione e ricostruzione degli edifici obsoleti, rispondendo ai criteri della green economy”.
In tema di edilizia abitativa, il vice Ministro Nencini ha illustrato le novità che saranno introdotte dal “Piano casa” del Governo Renzi (decreto 47 del 28 marzo 2014) che poggia, in primo luogo, su “un dimezzamento del valore sulla tassa sugli affitti. Si prevede infatti che da qui al 2017 si passerà ad un’imponibile del 10% rispetto al 19% iniziale. Questa agevolazione è concessa anche per cooperative e onlus. Inoltre, il piano di recupero immobili prevederà l’agevolazione sulla riqualificazione energetica degli edifici, antisismica e impiantistica”. Il Piano casa approderà in Senato martedì prossimo.
In proposito il presidente D’Aguanno ha sottolineato come “la strada da intraprendere sia proprio quella dell’incentivazione e dell’agevolazione fiscale, auspicando che tali principi non vengano limitati alle abitazioni private ma vengano estesi a scala più ampia, applicati ad interi edifici ed a trasformazioni urbane più complesse”.
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