Inserita in Politica il 27/03/2025
da ALESSANDRA GIANNOLA
ESPERIENZA DI EDUCAZIONE ALLA MEMORIA ALL’I.C. LOMBARDO RADICE- PAPPALARDO
Una indimenticabile esperienza di Educazione alla Memoria hanno vissuto le classi 3^ della Scuola Secondaria di 1 grado che si sono immersi in modo molto coinvolgente nei fatti storici della Seconda Guerra Mondiale. Lunedì 17 marzo p.v. le classi nell’Aula Magna dei plessi Pappalardo e Medi hanno partecipato ad un momento di approfondimento sulla storia di Castelvetrano, tramite i soldati che parteciparono alla spedizione del Conte Rosso, il piroscafo silurato e affondato la sera del 24 maggio 1941 da un sommergibile britannico “HMS UPHOLDER” di fronte Capo Murro di Porco a Siracusa, durante il percorso che da Napoli trasportava i militari a Tripoli, per unirli alla spedizione italiana nel Nord Africa. Hanno relazionato l’avv. Concetta Santangelo, pronipote di un caduto della II guerra mondiale, e il prof. Giuseppe Salluzzo, omonimo e parente della vittima del naufragio. La Dott.ssa Santangelo ha presentato la storia del prozio e di tanti altri parenti delle vittime che, grazie alle sue ricerche, hanno saputo della sorte dei naufraghi ed in pochi casi hanno avuto la possibilità di dare una tomba al proprio defunto, avendo individuato i luoghi di sepoltura provvisoriamente predisposti al tempo dell’affondamento. Storie che l’Associazione dei parenti delle vittime e dei dispersi del Conte Rosso “Lamba Doria” hanno valorizzato con la pubblicazione di un suo libro. Il Prof. Salluzzo ha evidenziato l’importanza di Castelvetrano durante il secondo conflitto mondiale, perchè sede del comando e dell’Aeroporto 511, base militare per i diversi teatri di guerra in Libia e a Tripoli; una storia che andrebbe scritta e che i ragazzi hanno ascoltato con piacere. Il Docente ha fatto notare l’importanza della Micro Storia, ovvero delle piccole storie, anche locali, come è stato il caso delle 1300 vittime del naufragio del Conte Rosso a Siracusa, che restituiscono un quadro più dettagliato di quanto possano fare i testi scolastici. In entrambi i plessi a conclusione degli interventi è stato avviato un vivace dibattito che ha visto gli alunni protagonisti ed interessati all’attività di ricerca, fondamentale per conoscere la memoria di storie perdute. A completamento dell’iniziativa in data 24 marzo presso il Cine Marconi gli stessi alunni hanno assistito alla proiezione del docufilm “La notte del Conte Rosso” e hanno partecipato con competenza al dibattito conseguente alla visione, dimostrando di avere recepito il messaggio dei testimoni ed aver compreso che la guerra è solo foriera di sventure e non può avere alcuna motivazione valida per giustificarla. Grazie alle parole dei testimoni e della Dirigente, Prof.ssa Maria Rosa Barone, gli alunni hanno potuto arricchire il proprio bagaglio di conoscenze, hanno appreso una verità che gli stessi responsabili politici dell’epoca hanno voluto tacere, perché si trattava di una “scomoda” verità, non solo il naufragio ad una nave di militari italiani, ben scortata, ma un vero e proprio attacco alla credibilità dell’Italia di fronte agli alleati e nel pieno delle operazioni belliche nel Nord Africa, che avrebbero dovuto dimostrare la grandezza dell’Italia ed invece hanno dimostrato la nostra fragilità e l’impreparazione militare, come testimoniato dagli eventi successivi, ovvero la sconfitta di El Alamein e la spedizione in Sicilia che ha avviato il percorso di liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una lezione di Storia viva ed attualizzata ai tempi nostri, per i teatri di guerra attivi in più parti del mondo, anche nel Mar Mediterraneo, una volta culla di molte civiltà e ora testimone inerme dell’abbrutimento dell’essere umano. La Dirigente al termine dell’incontro ha sottolineato come da questi eventi si possa trarre insegnamento, perché si possa guardare all’umanità con la speranza che non ripeta i propri errori e soprattutto come le nuove generazioni debbano ripudiare ogni forma di conflitto e di violenza e si facciano portatori di ideali di solidarietà, di pace e di dialogo, consapevoli che la cittadinanza attiva si attua solo se l’umanità fa appello alle sue prerogative e non agli interessi economici. Un grazie sentito va ai parenti del soldato Giuseppe Salluzzo, che grazie alla loro disponibilità ed alla loro testimonianza hanno fatto emergere una pagina di Storia poco conosciuta, ma significativa per la città di Castelvetrano.
|
|
|
|
 |
|
|