Inserita in Politica il 03/10/2023
da Massimo Piccolo
Migranti: il Provvedimento del Giudice di Catania, dimostra che le disapplicazioni della normativa UE e l’art 13 della Costituzione non hanno la stessa valenza per tutti.
In merito alla ormai famosa questione dei migranti “non trattenuti”, a causa di un provvedimento del giudice di Catania (v. dopo), riporto qui di seguito testualmente il “nocciolo della questione” (insieme ad altri, che ometto per brevità) riportato nel provvedimento del giudice, che riporto anche nel “P.Q.M.”.
***********************************************************
…omissis…
…“Ritenuto che la normativa interna incompatibile con quella dell’Unione va disapplicata dal giudice nazionale ( Corte cost., 11 luglio 1989, n. 389); Ritenuto che il provvedimento del Questore non sia corredato da idonea motivazione;”… …omissis…
"Non convalida il provvedimento con il quale è stato disposto il trattenimento, emesso dal Questore della Provincia di Ragusa il giorno 28/09/2023 nei confronti di xxxxxx, nato in TUNISIA il xxxxxx."
Dispone l’immediato rilascio del predetto.
Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di competenza.
Catania, 29/09/2023Il giudice Iolanda Apostolico
(Decreto di rigetto n. cronol. 4117/2023 del 29/09/2023
RG n. 10459/2023)
*****************************************************************(Tratto dal sito web “Questionegiustizia.it”)https://www.questionegiustizia.it/data/doc/3639/2023-catania-10459-procedura-in-frontiera-e-garanzia-finanziaria.pdf ****************************************************************
Ora, appena ho letto (oltre che tutto il provvedimento) la motivazione di cui sopra riferentesi al:…“Ritenuto che la normativa interna incompatibile con quella dell’Unione va disapplicata dal giudice nazionale (Corte cost., 11 luglio 1989, n. 389)”, ho fatto un sobbalzo.
La domanda sorge spontanea: Ma come mai l’obbligo del “green pass” del mai dimenticato “migliore” per definizione, Draghistan (che Dio l’abbia in gloria al più presto), non è stato minimamente scalfito da nessun giudice italiano, atteso che era contrario alla normativa europea, e cioè il “considerando” n. 36, del REGOLAMENTO (UE) 2021/953 (quello rettificato, nella traduzione in italiano che prima non riportava la “volontarietà” della vaccinazione), che dice testuale: “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l´opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate”.
Invero, ci sarebbe anche l’art. 11 , comma 1 dello stesso Regolamento, che prevede che “Fatta salva la competenza degli Stati membri di imporre restrizioni per motivi di salute pubblica”, bla bla bla...
Di grazia, se ci fossero stati motivi “veri” di salute pubblica, il “green-pass” avrebbe dovuto essere stato reso obbligatorio per tutta la popolazione (cosa non fatta), e in tutti i luoghi (idem).
Invece il “Migliore” (parlandone con rispetto) ha deciso che in alcuni luoghi era obbligatorio, ed in altri no. Come se il virus avrebbe fatto distinzione tra luogo (supermercato) e luogo (luogo di lavoro).
Ma ci rendiamo conto che solo a pensarlo è una cosa che non sta nell’ordine naturale delle cose? Eppure nessun uomo (o donna) delle istituzioni, hanno mosso un dito per difendere i diritti del popolo italiano per i quali Costoro si dovrebbero battere (diciamo).
Vedi ad esempio l’art. 13 della Costituzione, che ora invece si invoca per i migranti (v. provvedimento del giudice).
La morale che viene fuori da questa vicenda, è pericolosamente simile a quella dello studente “coatto” della barzelletta del “Cavaliere bianco e del Cavaliere nero”, cui il Grande Gigi proietti ci ha deliziato per anni.
Qual’è? Diciamo che è molto simile (concettualmente) a quella del Marchese del Grillo… Non avete che l’imbarazzo della scelta. Ma sono certo che…sceglierete per il meglio.Signora mia dove arriveremo mai…(Massimo Piccolo)
|