Inserita in Politica il 04/09/2023
da Massimo Piccolo
La Meloni, il Nordio, e il…PdR.
I piccioli del Bonus bebé.
Da giorni ormai, la Meloni dice che nella prossima finanziaria (quella del 2024), vuole aiutare le famiglie con bambini. Magari con dei bonus bebé. Cose già viste, trite e ritrite.
Il problema, Signora Meloni, è che dopo che i neogenitori prendono il Bonus bebé: i “piccioli” volano e il figlio gli resta da mantenere.
Se invece di dare bonus a Min…ori lei facesse fare asili, scuole e soprattutto il tempo pieno per i bambini, fra l’altro, togliendoli dalla strada: sono certo che i genitori apprezzerebbero di più.
Anche se per pura ipotesi scolastica lei desse un bonus di diecimila euro a figlio, l’euforia dei diecimila euro, svanirebbe nel nulla, dopo aver finito i piccioli.
Giustizia e Nordio.
L’esimio ministro Nordio, dice che vuole velocizzare la giustizia. Ebbene, Tenuto conto dell’art. 110 della (defunta) Costituzione italiana, che recita che :
"Ferme le competenze del Consiglio superiore della magistratura, spettano al Ministro della giustizia l´organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia".
In italiano, non in sanscrito, significa letteralmente che il ministro si deve preoccupare di dare “servizi” al “pianeta Giustizia” (personale, risorse economiche, sedi giudiziarie, ecc…), non occuparsi della legislazione riguardante i processi.
Di quella, se ne dovrebbe occupare il Parlamento, se non fosse in catalessi (e sono buono), che è l’organo preposto alla legislazione (tutta):
“La funzione legislativa e´ esercitata collettivamente dalle due Camere”. (Art. 70 della Costituzione)
Invece, in questo mondo al contrario, abbiamo un Parlamento ormai ridotto a zerbino del Governo di turno (orrore!); a sua volta, il Governo sotto tutela del Presidente della Repubblica, che, da Cossiga (ex presidente della – Prima - Repubblica, “il picconatore”) in poi, è sempre più intervenuto a piedi uniti nelle scelte governative, quando non anche parlamentari.
In Ultimo, abbiamo un inquilino del Quirinale (ma non é un giurista?), che, tacendo d’altro, dice al Parlamento su che cosa può o non può indagare. Alla faccia dell’articolo 82 della (sempre defunta) Costituzione, che recita:
"Ciascuna Camera puo´ disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione d´inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell´autorita´ giudiziaria". (art. 82)
Come si può facilmente evincere, Nessuna limitazione è riportata.
Il fatto poi, che nella nostra Repubblica è il Parlamento che elegge il Presidente della stessa, e non è il popolo (come in Francia, o negli Usa): Egli quindi deve dare conto a chi l’ha eletto, e non certo il contrario.
Mi fermo qui per carità di Patria (Patria? Patria? Chi é costei? Meloni chi?).
Signora mia dove arriveremo mai…
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