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Inserita in Politica il 26/02/2023 da Massimo Piccolo

Se questa é una Democrazia…

Se













Se vi chiedessi che vuol dire Democrazia, sono sicuro che mi ripetereste il noto refrain: “Governo del popolo”, bla bla bla…

In effetti, noi popoli Occidentali (i “buoni”), viviamo in una Democrazia rappresentativa, non in una Democrazia in senso “ateniese” del termine (diretta). Ad Atene, i cittadini decidevano loro, tutti insieme in assemblea, senza delegare qualcuno che viene eletto e poi governa. Decidevano loro (i cittadini), riunendosi sulla collina della “Pnice” (esistente ancor ora, ad Atene), dove nel V Sec. a.C., parlavano i più grandi oratori (Aristide, Pericle, Demostene, ecc…).

Oggi, le democrazie sono indirette. Cioè, alcuni cittadini vengono eletti nell’assemblea del Parlamento, il quale poi rappresenterà la “volontà popolare”, ed a questi “Signori” mettiamo letteralmente in mano, le nostre vite.

Questi Signori decidono delle nostre vite, senza alcun vincolo verso i loro cittadini, salvo (in genere) la Costituzione di quel paese (come nel nostro). Che però, se vuole, la maggioranza parlamentare ne fa scientemente carta straccia (come occorso a noi italiani - in particolare - negli ultimi tre anni…), nel silenzio di chi poteva impedire ciò e si é girato dall´altra parte, quando non era partecipe.

Nella Prima Repubblica (convenzionalmente fino alle elezioni politiche del 1994), c’erano i Partiti, con le loro idee (ideologie), e tu sapevi che se votavi il partito “A”, era per l’uguaglianza e i diritti, se votavi il Partito “B” era più “liberale”, ecc… Insomma, se votavi un partito, sapevi quale era la sua idea ed il percorso per arrivarci.

In qualche modo, decidevi tu cittadino. Perché se votavi “A”, conoscevi le sue idee, e sapevi “dove voleva andare”. Oggi invece, i partiti intesi come “idee”, “valori”, non esistono più; sono solo “Clan” (nel senso buono, per carità) di persone organizzate per prendere il Potere e gestire le nostre vite.

E quando, nel lontano 1993, il Parlamento italiano approvò il famoso “Mattarellum”, dal Cognome del deputato della Democrazia Cristiana (fratello dell’assassinato Pier Santi Mattarella) che fu relatore della legge con la quale, per la prima volta, si “espropriò” il cittadino italiano dal suo sacrosanto diritto di preferenza: il ciclo della distruzione dei diritti dei cittadini italiani prendeva corpo.

Si inizia sempre con poco (come il green pass del “Migliore”). Poi si prendono tutto. Come diceva il noto produttore Vittorio Cecchi Gori, di Berlusconi: “Se gli dai il dito, quello si prende il…fondo schiena”.

Ecco infatti, il famoso c.d.v. (per i distratti: come volevasi dimostrare).

Dopo aver resistito una decina d’anni con il "Mattarellum", nel 2005 si approvò il famoso “Porcellum” di Calderoli, con il quale defunsero definitivamente tutte le "preferenze" (il "Mattarellum" riguardava solo il 25 per cento dei seggi). Gli italiani, opportunamente “iniziati /vaccinati” col “Mattarellum”, furono poi, da parte dei politici, oggetto del “Piano B.” (nel senso di Berlusconi, v. sopra).

Tutto questo ha spodestato il cittadino della possibilità di scegliere chi deve andare in Parlamento, e consegnando mani e piedi al segretario politico (Boss) la vita o la morte della sua ri-elezione. Ciò, visto che le posizioni in lista le decide il segretario del partito (il Boss).

Ergo, in Parlamento si vota ciò che dice il “Capo”. Pena la mancata ricandidatura alle prossime elezioni. Se questa è democrazia…(manco indiretta).

Tutto questo ha portato al controllo del Parlamento da parte dei capi partito, che decidono tutto.

Siamo quindi nella fantastica incredibile situazione, che mezza dozzina di uomini, decidono cosa si deve votare in parlamento. Con la controindicazione facile facile, che i “Clan/partito” organizzati, non avendo neanche una ideale di riferimento, se non le solite frasi fatte; diciamo che non avendo più una “coscienza” sociale e ideale, sono molto più permeabili alle Lobby multinazionali: che notoriamente hanno mezzi “molto“ persuasivi, nel far votare ciò che è nel loro interesse, e non certo nell’interesse dei cittadini.

Un esempio per tutti. Dopo aver privatizzato tutto il privatizzabile (e qua ci vorrebbe un altro articolo), hanno portato allo sfascio la sanità italiana. Dove per farsi una tac ci vogliono anni nel settore pubblico, e invece arriva miracolosamente “il privato” al quale puoi rivolgerti per una tac, molto più celermente.

Ovviamente, pagando. Si capisce e si super capisce. Chi ci guadagna? Il cittadino certamente no.

E guardate che lo stesso schema accade per tutto ciò che interessa le grosse multinazionali. Volete che ve li elenchi? Armi (Ucraina, ecc…), petrolio (tutte le sciagurate guerre in Iraq, Libia, ecc…), tre anni di stordimento popolare sui vaccini (big pharma), gas (il noto paese esportatore di democrazia…e di bombe).

Chi ci guadagna? Idem come sopra.

Quando sento poi che si inviano armi all’ex (ex?) comico “Zelen…”, che con l’Italia non ci azzecca nulla, adducendo che si difende la democrazia ucraina (uno dei più corrotti paesi al mondo, come dicono le statistiche mondiali), con il pappagallesco refrain “C’è un aggressore ed un aggredito”: questi "Signori" si dimenticano delle altre guerre nel mondo (Yemen, Afghanistan, Siria, ecc…), dove c’è pure un aggressore ed un aggredito, ma casualmente sono paesi nei quali “l’aggressore”, è amico del grande capo occidentale Bidén (con rispetto parlando).

Allora davvero ci si domanda: ma questi pretendono di adoperare il piano B. (inteso come Berlusconi) e gli dobbiamo pure credere, essere felici e dire Loro: Grazie!

Dove andremo a finire signora mia.

Massimo Piccolo







 

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