Inserita in Politica il 24/01/2023
da Massimo Piccolo
La guerra ai…”castelli di sabbia".
Da qualche giorno un nuovo argomento è all’ordine del giorno nei mass media. Le gare per la nuova assegnazione delle concessioni balneari sulle spiagge italiane, e relativi stabilimenti, immortalati negli anni Sessanta in tanti film di quel periodo (il famoso “Boom economico”). I titolari delle concessioni balneari, che hanno spesso decenni di titolarità dei loro stabilimenti insistenti sul demanio pubblico, cioè di tutti gli italiani: gridano al golpe. Loro dicono che negli anni hanno investito somme ingenti e riqualificato aree speso deserte. E va bene.Resta il fatto che la matrigna UE (e sono buono) ha “ordinato” ormai da molti anni che si devono mettere a gara le concessioni, e bla bla bla… Il Governo Meloni, dopo il precedente governo "turbocompresso" del “Migliore”, fa melina perché, dopo i benzinai, non ha intenzione di intavolare un’altra guerra con i balneari.Diciamoci la verità: gli stabilimenti balneari pagano un canone annuo di concessione per le loro attività, che non è certamente “congruo”. Loro dicono che hanno molte spese, bla bla bla…Tralasciando la questione gare di concessione, ecc… Mi domando come mai il Governo non provveda a fare una cosa di buon senso, ma soprattutto utile per le casse dello Stato.Invece di far pagare ai titolari di concessione un canone fisso, che spesso è assolutamente sottodimensionato rispetto ai loro guadagni, si faccia una norma che faccia pagare loro non un canone fisso, ma una percentuale sui guadagni (minimo il 25 per cento). Praticamente una “mezzadria”. Io Stato ti dò la spiaggia (che é della collettività), e tu ci metti il lavoro. E questo modus operandi, si potrebbe estende a tutte le concessioni che lo Stato fa a favore di privati che usano economicamente il bene pubblico. Semplice no? Massimo Piccolo
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