Inserita in Politica il 04/01/2023
da Patrizia Carcagno
Egadi, residenti e non solo alle prese con il caro trasporti. Necessario un immediato tavolo di confronto con la Regione siciliana per superare definitivamente il problema
Il Governo regionale non può ancora glissare sulla problematica legata ai trasporti da e per le isole minori siciliane. Come noto, infatti, dal 1° gennaio 2023 è entrato in vigore il piano dei nuovi orari per i mezzi di trasporto veloci da e per le isole Egadi. Una situazione davvero insostenibile per gli abitanti delle Egadi che, durante il periodo invernale si ritrovano a dover affrontare delle spese maggiori per sopperire alla già difficile situazione di insularità alla quale sono costretti. Raggiungere la terraferma, per chi vive nell´arcipelago eguseo, non è certamente un piacere ma un obbligo considerato che a Trapani o Marsala sono costretti a ricorrere per cure sanitarie (soprattutto) o questioni burocratiche e di approvvigionamento. A nulla, sinora, sono valse le proteste della popolazione residente: condivido pienamente la richiesta dei consiglieri comunali egadini laddove, esprimendo il totale disappunto sull´assetto logistico dei trasporti marittimi entrati in vigore, chiedono la rimodulazione degli orari della totalità dei trasporti marittimi regionali e statali oltre al ripristino dei benefici sul prezzo dei biglietti per le categorie già note ( lavoratori pendolari, forze dell´ordine, pubblico impiego ecc) con un adeguato sistema di abbonamento con scadenza annuale.
Mi preme sottolineare, inoltre, che c´è un´altra categoria di pendolari fortemente penalizzata da questa situazione: mi riferisco ai lavoratori i quali, per raggiungere il loro posto di lavoro alle Egadi, si trovano a sostenere spese ulteriori per circa 300 al mese. Costi che, va da sé, vengono poi spalmati sul costo finale dei lavori eseguiti con ulteriore aggravio economico del committente. E´ una vergogna vera e propria, si limita la capacità di movimento – un diritto vero e proprio – di residenti e lavoratori pendolari. La Regione, lo ricordo a me stesso, ha avuto riconosciuto dallo Stato, il problema dell´insularità ma quando, la Regione siciliana, riconoscerà a sua volta il problema “dell´insularità nell´insularità per le isole minori?” Ecco perchè è necessario, immediatamente, fissare un ulteriore incontro fra le amministrazioni locali e autorità regionali e Statali al fine di chiarire in maniera definitiva il significato del concetto di continuità territoriale anche alla luce della totale incertezza sui costi dei nuovi abbonamenti per i lavoratori pendolari e alla mancata operatività della proposta lanciata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani il 25 novembre scorso, di equiparare il biglietto tariffa “residenti” ai lavoratori, insegnanti, sanitari, forze dell’ordine, nativi, proprietari di casa.
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