Inserita in Politica il 17/09/2022
da Massimo Piccolo
Un altro morto …”inaccettabile”.
In provincia di Venezia, in un’azienda nella quale faceva appunto stage scolastici curricolari, è morto un ragazzo che stava svolgendo attività scolastica di “alternanza scuola lavoro”.
Tralascio ogni commento sulla esistenza stessa di questa odiosa attività curriculare. Per alcuni un semplice sfruttamento degli studenti, inseriti nelle attività produttive.
Ma in merito alla disgrazia di cui sopra, è cominciata la sfilza di uomini delle Istituzioni che esprimono le solite parole vuote palesemente di circostanza. Una delle quali, mi fa letteralmente impazzire: “Inaccettabile”.
Ora, se è “accettabile” che in un bar alcuni cittadini privi di poteri, e quindi impotenti per definizione, esprimano il loro sdegno di fronte a questi tragici accadimenti: che un ministro in carica (ma accade anche ad altri uomini – diciamo – delle istituzioni) dichiari urbi et orbi che ciò che è accaduto è “inaccettabile”, fa salire il sangue alla testa.
Per la cronaca il ministro è, casualmente, quello della “istruzione”. Non si può dire della “Pubblica istruzione”, perché la parola “pubblico” è ormai diventata tabù. Salvo quando c’è da salvare le banche coi soldi pubblici, cioè del tanto vituperato Stato, cioè dei nostri soldi.
Ma torniamo al Sig. ministro. Il Sig. ministro, se volesse fare una cosa “buona e giusta”, al pari del suo degno “collega” della “Salute” (il disperante Speranza), con tutte le ordinanze, decreti, ecc… che può fare, potrebbe intanto sospendere tutte queste cose che con l’apprendimento e la formazione dell’Uomo (con la maiuscola) non c’entrano nulla.
Meglio ancora, sensibilizzi il suo Migliore per eccellenza, e gli “facci fare” (fantozzianamente) una cosa che è “la specialità della casa”: un Decreto Legge. Che abolisca questo vero e proprio abominio cultural scolastico.
Mi domando dove sono, tacendo d’altri, gli intellettuali “di sinistra” (diciamo). Chiederemo a “chi l’ha visto”.
La scuola dovrebbe essere il luogo dove si forma “l’Uomo”, e poi, e solo poi, ciò che vuole diventare (operario, architetto, ecc…). Ciò, dopo avere appreso i fondamentali della vita civile. Cioè almeno dopo un Diploma (se non la laurea).
L’alternanza scuola lavoro, con la foglia di fico che bisogna valorizzare le attitudini del ragazzo, non fa altro che creare manodopera per le aziende dove si svolge lo Stage. Qualcuno mi dovrebbe spiegare che c’entra una ragazza di 16 anni che prende le ordinazioni ad un tavolino di un bar, della qual cosa ho testimonianza diretta.
Quando l’ho vista, e mi ha detto che stava facendo “stage” di alternanza scuola lavoro, quasi mi veniva da piangere. Mi sa che sto davvero invecchiando…
Massimo Piccolo
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