Inserita in Politica il 27/07/2022
da Patrizia Carcagno
Anci Sicilia, iniziativa sui rifiuti
L’Ancia Sicilia intende porre la questione dei rifiuti al centro del dibattito politico per porre fine alla cronica carenza di impianti di smaltimento dei rifiuti nell’isola. A tal fine ha organizzato per dopodomani un incontro in video conferenza che sarà coordinato dall’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando nella sua veste di presidente di Anci Sicilia. Com’è noto da anni si discute di Termovalorizzatori e di inceneritori. Un dibattito intriso di polemiche, tra le istituzioni e le forze politiche che sino ad oggi non ha prodotto però alcuna scelta operativa. Spesso si è fatto anche confusione tra l’inceneritore e il termovalorizzatore. L’ inceneritore come dice lo stesso termine incenerisce, Si tratta in particolare di una struttura dove i rifiuti vengono bruciati seguendo precise indicazioni e inceneriti: la combustione sprigiona esalazioni e scorie tossiche che però finiscono a lungo andare per danneggiare la salute umana. Il termovalorizzatore, che è molto simile all’inceneritore, trasforma in energia elettrica il calore prodotto dalla combustione. Una differenza questa non trascurabile, poiché l’impianto di termovalorizzazione contribuisce alla produzione di energia ‘pulita’. Pur tuttavia nonostante l’impatto ambientale sia minore, anche questi generano emissioni di CO2, ed è perciò devono sottostare a una normativa europea relativa ai limiti di emissioni delle polveri sottili emesse nell’atmosfera. Premesso ciò tre mesi fa, il Presidente della Regione Sicilia Musumeci aveva solennemente dichiarato: “Tutto pronto. La Sicilia avrà due termovalorizzatori". La realtà invece è diversa: infatti, al momento non c’è neppure il bando per la realizzazione dei due impianti. La Sicilia, dunque, ancora una volta è costretta a fare i conti con l’emergenza rifiuti a causa della chiusura delle discariche maggiori che hanno raggiunta la capienza massima. Secondo le intenzioni del presidente uscente della Regione, i due termovalorizzatori così come programmati dovrebbero sorgere uno nella Sicilia orientale d più precisamente nell´area industriale di Gela, (l´importo a base d´asta è di 647 milioni ) e produrrà metanolo, idrogeno e syngas (un gas sintetico composto da monossido di carbonio, idrogeno, metano e anidride carbonica); l’altro invece sarà costruito a Catania, in località Pantano d´Arci. Questo impianto dovrà costare intorno a 400 milioni di euro e sarà una struttura a griglia mobile che trasforma l´immondizia in energia e calore. I tempi per la realizzazione saranno lunghi a partire dalla stesura del bando. Poi ci vorranno almeno quattro mesi per l´aggiudicazione e la progettazione esecutiva. Successivamente saranno necessarie le opportune valutazioni ambientali. Infine la realizzazione, che non richiederà meno di tre anni. In altre parole, nonostante gli annunci roboanti del Governatore uscente, almeno fino al 2026 la Sicilia dovrà affidarsi ancora alle vecchie discariche. Occorre valutare e pensare di seguito alla qualità della vita dei cittadini soprattutto di quelli vicini ai due impianti. La raccolta dei rifiuti, oggi, è divenuta un parametro fondamentale per valutare l’ambiente nelle nostre città e la salubrità dei luoghi stessi. Ma per una buona riuscita della raccolta differenziata accorerebbe una maggiore formazione e scolarizzazione dei cittadini, affinchè la raccolta diventi e una normale pratica quotidiana indipendentemente da età, reddito, sesso, e condizioni fisiche.. La Green Economy e l’economia circolare sono necessari per affrontare le sfide ambientali e costituiscono al contempo uno straordinaria occasione di sviluppo. Una corretta gestione di rifiuti soli urbani contribuisce a rendere più efficiente e competitiva la nostra stessa economia. E sulla base di una policy delle buone pratiche urbane e private possiamo portare avanti nuovi progetti per la città del domani.
Enza Maria Agrusa
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