Inserita in Politica il 26/05/2022
da Patrizia Carcagno
La UIL è per un Europa inclusiva, solidale che crea ponti e non muri
“Ci vuole più Europa, un Europa che possa essere il motore di una vera coesione e di una sostanziale integrazione comunitaria. L’idea di Europa sociale che ora però si è persa. Pace, democrazia, dialogo erano alcuni dei valori fondati di questa comunità. Gli stessi che abbiamo impresso nella nostra bandiera della UIL”. A sostenerlo è il segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri, il quale sottolinea come “proprio in questo momento storico drammatico che ci vede coinvolti da una pandemia che pare non finire, da una parte, e soprattutto da una guerra in corso, dall’altra, sono state minate le stesse regole della convivenza fra i popoli, che hanno piegato il valore della ragione, facendo diventare più forti invece gli scontri e le violenze”. “Dobbiamo pertanto riproporre con maggiore impegno e grande forza la cultura del dialogo in opposizione a quella della guerra e della distruzione del popolo ucraino che sta accadendo sono i nostri occhi”. “Occorre tornare al dialogo” – prosegue Bombardieri. “Serve un’Europa più attenta ai bisogni e alle necessità delle persone. Un’Europa che non lascia indietro nessuno. Noi anche come sindacato europeo, facendoci carico di un percorso riformista, rivendichiamo riforme della responsabilità sociale, della tutela e dei diritti dei lavoratori affinché si arrivi dunque ad una efficace reale funzione di coesione, contrattazione, e che con giuste tutele e l’armonizzazione dei diritti, si possa evitare i fenomeni di dumping sociale”. “Sono un riformista ed europeista – afferma ancora il segretario generale della UIL- e desidero più che mai una concreta Europa dei popoli, un’unione politica, un serio processo di unificazione che deve avvicinare tutti, integrando tra loro realtà diverse, e che deve soprattutto rappresentare un percorso di crescita sociale, economica e politica che veda come protagonisti i cittadini”. “E chissà magari sentirsi un giorno finalmente “cives europeus sum” – sottolinea Bombardieri- ben consapevoli che divenire ciò sia frutto del contributo di ogni popolo dell’Unione. Purtroppo oggi si stenta ancora a divenire un popolo solo, ricco di una cultura summa di tante culture desideroso di espandere la sua conoscenza al di fuori dei confini della stessa Europa”. Per la UIL e il suo segretario si tratta di “prefigurare un’ Europa come soggetto politico forte” non solo perché “ad unirci siano gli interessi economici, i valori di mercato e la nostra competitività in campo internazionale, bensì per una coesione culturale costruita sulla diversità di popoli che la formano e sulla condivisione del concetto fondamentale che la “gens europea” abbia una medesima origine antropologica.” Si ritorni, infine, - conclude Bombardieri, - “a quell’idea di un’Europa sociale che metta al centro i principi fondamentali di democrazia, di rispetto dei diritti dell´uomo e di rispetto delle libertà”. Enza Maria Agrusa
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