Inserita in Politica il 30/08/2021
da Direttore
CACCIA. SICILIA, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE IMPUGNANO AL TAR IL CALENDARIO VENATORIO: IL DECRETO DELL´ASSESSORE SCILLA E´ ILLEGITTIMO E NEFASTO PER LA FAUNA SCAMPATA DA INCENDI E SICCITA´
Mercoledi 1 settembre si riapre la caccia in Sicilia, nonostante l´intensa stagione siccitosa e la drammatica e catastrofica ondata di incendi – tuttora in corso – che stanno devastando il territorio. Ma il Calendario Venatorio emanato dall´Assessore all´agricoltura, Toni Scilla, ha addirittura anticipato di ben un mese la data di apertura ed ha previsto la caccia anche alla Tortora selvatica, specie a rischio a livello europeo ed in precario stato di conservazione, che il Ministero della Transizione ecologica e l´ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) avevano piu´ volte chiesto alla Regione di escludere dall´elenco delle specie cacciabili. Nelle scorse settimane le Associazioni ambientaliste ed animaliste avevano inviato due diffide, un documento tecnico-scientifico e numerosi appelli al Presidente della Regione, Nello Musumeci, per chiedergli di revocare il Calendario venatorio e salvare gli animali selvatici scampati dalle fiamme, non ottenendo mai nessuna risposta. Adesso, quindi, le associazioni nazionali e regionali WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa - difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice - hanno presentato un articolato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, per contrastare l´arroganza della Regione che, in spregio al buonsenso, incurante delle indicazioni ministeriali e scientifiche ed in violazione delle normative regionali, nazionale e comunitaria, ha deciso di dare il via libera alle 25mila doppiette siciliane. Già nelle precedenti stagioni venatorie il TAR ed il Consiglio di Giustizia Amministrava hanno pesantemente censurato i Calendari venatori siciliani, ritenendoli illegittimi e sospendendo la caccia in via cautelare. Anche quest´anno, pertanto, le Associazioni ambientaliste ed animaliste si rivolgono con fiducia alla Magistratura, per impedire forzature e violazioni di legge e per difendere, ancora una volta, gli animali selvatici che – ricordano – costituiscono ´´patrimonio indisponibile dello Stato´´ e non bersagli mobili per il divertimento dei fucili.
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