Inserita in Cultura il 28/07/2021
da Cinzia Testa
ORESTIADI / Omaggio a Franco Scaldati (venerdì 30 luglio) e a Leonardo Sciascia con Claudio Gioè (sabato 31 luglio)
Venerdì 30 luglio OMAGGIO A FRANCO SCALDATI #ilteatrodiscaldati ore 19,00 – Baglio di Stefano FRANCO SCALDATI e GIBELLINA - incontro incontro a cura di Melino Imparato con la partecipazione di Umberto Cantone e Guido Valdini ore 21,00 – Baglio di Stefano TOTÒ E VICÈ di Franco Scaldati con Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo e con la partecipazione di Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx musiche originali di Maurizio Curcio musicisti Maurizio Curcio e Pierpaolo Petta costumi Mario Dell’Oglio per DELL’OGLIO disegno luci Gabriele Gugliara regia drammaturgia e allestimento Giuseppe Cutino In questa edizione storica e speciale, le Orestiadi dedicano il prossimo week end di incontri e spettacoli a due grandi artisti che hanno scritto la storia del Festival. Si parte venerdì 30 luglio (ore 21.00) con l’omaggio a Franco Scaldati con il debutto del suo storico “Totò e Vicè” in una versione nuova e inedita con la regia di Giuseppe Cutino, con Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo e con la partecipazione di Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx. Ad anticipare lo spettacolo, alle ore 19,00 (Baglio di Stefano), si terrà un incontro sul rapporto tra il drammaturgo, attore e regista siciliano e Gibellina, a cura di Melino Imparato con la partecipazione di Umberto Cantone e Guido Valdini. Totò e Vicè sono due straordinari personaggi nati dalla penna di Franco Scaldati: poetici clochard, nati e vissuti in un tempo altro, legati nell’anima da un’amicizia reciproca e assoluta. Testo poetico e commovente, offre innumerevoli spunti per riaffermare che il miraggio di un teatro esiste, il vero teatro, quello che ti toglie il fiato con un nulla. Totò e Vicè è il teatro che mette in scena quella umanità che vive sempre in penombra, rappresenta una realtà che oggi più che mai ha la necessita di riappropriarsi della spiritualità della morte, in un momento in cui i morti si susseguono come non mai, distanti dagli affetti, scaraventati e rinchiusi in bare solitarie dopo un isolamento forzato in una terra di nessuno, tristi permanenze in luoghi privi degli affetti più cari. Totò e Vicè sono creature senza tempo, sconcertate e sconfinate, che vagano tra memoria e sogno, in una notte magica. Si muovono come due nomadi, due apparenti scimuniti che vivono, con innocente leggerezza, il loro viaggio sulla terra per poterci restituire il vero senso della morte; essi, pur nella loro apparente inutilità, anche se rassegnati diventano testimoni dello scorrere della vita e, pur sempre nella loro apparente inutilità, con le loro riflessioni sono profondi conoscitori del significato dell’esistenza. In questo tempo empio, effimero, d’individualismo e competitività; in questo tempo pandemico pieno di solitudini divorate dalla paura e di morti fagocitate dall’isolamento, i due personaggi spuntano, di notte, a dire e ridire attorno, con disorientata bellezza, parole, gesti, pensieri di una umanità infelice, scomoda e vera. Perché Totò e Vice siamo noi, con i nostri dubbi, le nostre incertezze, la nostra vita e le nostre morti. E mai come oggi questo testo si riafferma per la sua contemporaneità e la sua necessità. “È una ardua scommessa quella di volere reinventare il mondo e la poetica di Franco Scaldati - spiega il direttore artistico Alfio Scuderi - uno dei più grandi autori del 900; ma essere di Palermo, vivere in questa città così piena di contraddizioni e così vivifica per gli artisti, ci ha smosso dall’interno questa necessità. Con umiltà ci accostiamo al Maestro per prenderne le distanze e riuscire, attraverso la nostra poetica e la costruzione delle Sue parole, ad unire mondi all’apparenza distanti ma i cui confini sono così labili da potere essere varcati con un semplice soffio.” INFO per biglietti e misure anti-covid È obbligatorio usare la propria mascherina all’ingresso e all’uscita dal teatro e per tutti gli spostamenti all’interno dello stesso. Non sarà obbligatorio l’uso della mascherina quando si è seduti al posto, essendo gli spettatori distanziati e all’aperto. Il pubblico sarà invitato a mantenere il distanziamento di un metro dagli altri spettatori durante l’ingresso e durante l’uscita dal Teatro. I posti a sedere rispetteranno il distanziamento di un metro l’uno dall’altro, i congiunti potranno sedersi accanto. Sarà vietato l’ingresso agli spettatori in presenza di febbre o di altri sintomi riconducibili al Virus. Gli spazi in ingresso ed uscita saranno dotati di dispenser disinfettanti. Per assistere agli spettacoli sarà obbligatorio comunicare i propri dati di riconoscimento personale. In ragione della sensibile riduzione di posti, si potrà acquistare il biglietto soltanto online sul nostro sito www.fondazioneorestiadi.it L’ingresso in sala sarà previsto a partire dalle 20,30 e avverrà in maniera contingentata per evitare assembramenti.
|
|
|
|
|
|
|