Inserita in Cultura il 05/05/2021
da Cinzia Testa
Rizzo (Vice Pres. Nazionale Archeoclub d’Italia): “Cefalù ha tanti reperti archeologici ma non un Museo Archeologico”
Nel corso degli anni sono stati portati alla luce numerosi reperti archeologici: la battaglia di Archeoclub d’Italia affinché possa esserci il Museo Archeologico a Cefalù!
" Cefalù non può non avere un Museo Archeologico. L’Archeoclub d’Italia sede di Cefalù torna a chiedere con maggior forza che si possa allocare un Museo Archeologico, capace di raccontare la storia della nostra città attraverso gli innumerevoli reperti rinvenuti in quasi 50 anni di scavi. Questo Museo, per altro, potrebbe produrre come suo riflesso un significativo incremento dei turisti. Gli studi e le ricerche sul campo dell’archeologia di Cefalù sono stati condotti, in collaborazione con la competente Soprintendenza e con l’Istituto di Archeologia dell’Università di Palermo, dall’archeologo prof. Amedeo Tullio, Socio Onorario dell’Archeoclub d’Italia e, dal 2002, Cittadino Onorario della Città di Cefalù”. Lo ha affermato Flora Rizzo, Vice – Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia e Presidente Archeoclub d’Italia sede di Cefalù.
Una gran quantità di reperti archeologici ma senza un Museo Archeologico in Città! I locali però ci sarebbero.
“Tali ricerche hanno riportato alla luce numerose, significative e talvolta appariscenti testimonianze di cultura materiale, pubblicate da Amedeo Tullio nei suoi puntuali ed esaustivi testi a stampa – ha proseguito Rizzo - che hanno messo in evidenza come la Città non sia soltanto ‘ruggeriana’ ma quanto affondi le sue radici in almeno quattro fasi urbane preesistenti alla più nota rifondazione di Ruggero II. La significativa qualità e quantità dei reperti ha fatto nascere l’interesse per una Cefalù archeologica, in un primo momento da parte degli studiosi (pubblicazioni, partecipazioni a convegni e sempre più frequenti citazioni nelle ricerche in corso) e, subito dopo, quello dei cefaludesi e del Archeoclub d´Italia Sede di Cefalù mondo della cultura. Questi risultati hanno fatto sì che il prof. Tullio avanzasse la proposta-richiesta per la realizzazione di un museo (o comunque di un Antiquarium) che affiancasse degnamente l’importante Museo della Fondazione Mandralisca. Tutto ciò, purtroppo, e malgrado il sostegno dell’Archeoclub di Cefalù e delle Autorità scolastiche locali, non ha potuto avere l’esito desiderato, come emerso dalla conferenza, aperta al pubblico e promossa dall’Archeoclub d’Italia, sul tema “Cefalù archeologica cerca casa”. La sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia, che da anni promuove la conoscenza della Cefalù Antica e auspica la realizzazione di un Museo Archeologico che ne consenta una più idonea divulgazione tra i cittadini e gli innumerevoli visitatori, lo scorso 30 dicembre ha chiesto all’Amministrazione Comunale di destinare i locali ex Enel, acquisiti dal Comune, a sede di quel Museo Archeologico che da anni aspetta di poter venire alla luce, così come sono venute alla luce nel corso del tempo le vestigia più antiche della città e, con quelle, la storia degli uomini che hanno costruito e abitato questo sito prima di noi. Ribadiamo che la destinazione a Museo Archeologico dei locali adesso acquisiti, in sinergia con l’adiacente Teatro Comunale e con i contigui resti delle Mura Antiche della città (cosiddette ‘megalitiche’) potrà configurare nell’insieme un “potente ingresso” (Porta D’Ossuna) alla Cultura inestimabile della Città. L’Archeoclub d’Italia chiede alle Associazioni e ai singoli cittadini di Cefalù di unirsi all’appello affinché possa nascere a Cefalù il Museo Archeologico”
|
|
|
|
|
|
|