Inserita in Cultura il 03/05/2021
da Cinzia Testa
Giornalismo tra verità e impegno civile. A 61 anni dalla morte del cronista Cosimo Cristina. Convegno promosso da Esperonews e L’Informazione
Organizzata dai giornali online Esperonews e L’Informazione si terrà martedì 4 maggio 2021 alle ore 17,00 la conferenza “Giornalismo tra verità e impegno civile. A 61 anni dalla morte del cronista Cosimo Cristina”. All’incontro prenderanno parte Gian Carlo Caselli, già Procuratore della Repubblica di Palermo, Giusi Conti, Dirigente scolastico, Claudio Fava, Presidente Commissione regionale Antimafia, Alfonso Lo Cascio, Direttore del Giornale online Esperonews, Luciano Mirone, Direttore del Giornale online L’Informazione, e Riccardo Orioles, Cofondatore del Giornale I Siciliani. La regia sarà curata da Giovanni Azzara. E’ possibile seguire l’incontro sul sito e sulla pagina facebook dei giornali Esperonews e L’Informazione.
Nota su Cosimo Cristina Cosimo Cristina nasce a Termini Imerese l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. Può finalmente affermare ciò che i giornali con cui collabora non gli permettono di scrivere. Da subito Prospettive Siciliane raccontò la mafia di Termini e della Madonie in anni in cui nessuno osava nemmeno nominarla. Iniziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Agostino Tripi, il processo per l’omicidio di Carmelo Giallombardo. Il pomeriggio del 5 maggio 1960, ad appena 25 anni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tunnel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Trabia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si trattava di suicidio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tanti, qualcosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli sessanta la cultura vincente. una spessa coltre di oblio venne stesa sul giovane che venne vergognosamente dimenticato. Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati”, vengono ricostruiti gli atti processuali e raccontata la storia del giovane Co. Crì. (come amava firmare i suoi articoli). Inoltre il lavoro di diverse scuole termitane, prima fra tutte l’IISS “ Stenio”, che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell´Ordine dei Giornalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per il cinquantesimo anniversario della morte del coraggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.
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