Inserita in Cronaca il 03/04/2021
da Cinzia Testa
Alfio Di Costa ai siciliani e ai maltesi “Pasqua d´amore, di azione, di servizio e di responsabilità”
Il saluto del Rotary e la riflessione pasquale di SER mons. Antonino Raspanti, vice presidente della CEI
“Viviamo da oltre un anno con apprensione e paura. Nessuno avrebbe immaginato di non poter uscire per il secondo anno nella settimana più bella per un Cristiano, la Settimana Santa che rappresenta la morte e la Resurrezione. Oggi tutti i Governatori dei 13 Distretti Rotary d’Italia, Insieme ci uniamo per Augurare ad ognuno di Voi ed ai Vostri cari una serena e Santa Pasqua di Resurrezione”. è questo l’incipit con il quale ha esordito Alfio Di Costa nel suo augurio ai rotariani e, principalmente, a tutti i maltesi e a tutti i siciliani. Non auguri di circostanza, ma un viaggio dentro l’anima e dentro il cuore. Il cuore e l’anima di un uomo, Governatore del Rotary del Distretto 2110 Sicilia e Malta, che ha avuto la lungimiranza e la costanza di volere scrivere e di scrivere effettivamente, una pagina importante della storia della Sicilia. La Sicilia che fa leva sui valori che la rendono unica per costruire il “Libro Bianco” dei prossimi cento anni. Professionisti al servizio della loro Terra contro gli stereotipi che la descrivono, immeritatamente, sonnolente. Nel corso del suo intervento introduttivo al Meet di saluti pasquali, alla presenza di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Antonino Raspanti, Vescovo della Diocesi di Acireale e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha affermato che "non è, anche quest’anno, una Pasqua come le altre: dobbiamo tutti limitare la vicinanza alle altre persone, fare sacrifici, stare nelle nostre case, per la salute e la salvaguardia di tutti. ma non dobbiamo dimenticarci del valore della socialità e delle tantissime famiglie che hanno bisogno di noi, della nostra vicinanza, della nostra bontà, del nostro servizio” ha sottolineato Alfio Di Costa che ha fatto di questo anno, l’anno della prossimità all’altro e dell’attenzione allo sviluppo del nostro territorio. E concludendo il suo accorato appello al servizio, l’ingegnere Alfio Di Costa ha affermato "mi auguro che il simbolo della Pasqua, Gesù risorto, possa rappresentare anche in prospettiva, nei mesi che verranno, una nuova e accresciuta opportunità per il territorio maltese e siciliano. Anche nel rapporto con il Governo, ho fatto presente la necessità di salvaguardare la salute, ma allo stesso tempo anche imprese e lavoratori. Oggi la politica ha il compito di mettere insieme queste due necessità, ancora di più in questa splendida centralità del Mediterraneo, per fa sì che si possa riprendere a lavorare con le dovute sicurezze e i necessari limiti. È necessario garantire che la gente possa lavorare nella massima sicurezza. Salute e lavoro non possono viaggiare in modo diverso uno dall´altro. Lo dobbiamo ai nostri giovani e ai tanti a cui non abbiamo fatto mancare mai il nostro sostegno". Di particolare spessore intellettuale e cristiano l’intervento di SER Mons. Antonino Raspanti, autore, tra l’altro, di un pregevole volume “L’Infinito nel Cuore” (edito da Ernesto Di Lorenzo editore), che nel corso del suo brillante intervento pastorale ha affermato che ““siamo chiamati a contribuire alla rinascita del Paese e del nostro territorio con la riflessione, gli incoraggiamenti, il nostro lavoro. La Nazione attende il contributo dei cattolici». «Aiuteremo continuamente, come la gran parte di noi meritoriamente fa in queste settimane, i più bisognosi, stando in prima linea accanto a tanti generosi volontari», aggiunge. Il presule sottolinea che «in questi giorni di apparente silenzio e stasi, in cui non abbiamo facilmente una parola da annunciare nei luoghi abituali, le domande per noi si fanno più pressanti e graffianti». «Non bastano parole sciorinate a profluvio in linguaggi stantii, rassicuranti per cerchie ristrette – avverte il vescovo –. La morte è più vicina che in altri tempi; essa si aggira per le strade e le stanze di ogni casa nelle invisibili sembianze del virus ‘nemico’ e sconosciuto». E concludendo mons. Raspanti evidenzia che «siamo riportati al centro del mistero». «Il nostro sommo compito è aiutare l’umanità a ripresentarsi a Dio». «Se siamo indotti in maggior misura a offrire parole di consolazione in epoca di lutti strazianti, vissuti in solitudine, tra sommessi singhiozzi e lamenti inascoltati, non possiamo farlo da coreuti che partecipano a distanza alla vicenda degli attori», dichiara il vescovo. «Mons. Raspanti ha rappresentato quanto di più importante e vero i rotariani cercano di fare nella loro quotidiana azione e nel loro quotidiano servizio. Il suo è un ulteriore incoraggiamento a fare più che a parlare; e a parlare solo per consolare, amare, volerci bene, incoraggiare. Modo di fare che dovrebbe contraddistinguersi», ha affermato il Governatore del Rotary Alfio prof. Di Costa nell’augurare una «Pasqua d’amore, di azione, di servizio e di responsabilità». Papa Francesco lo ricordava in un’omelia: «Il dramma che stiamo attraversando in questo tempo ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore».
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