Una delle tematiche di maggior spicco ed interesse è senza dubbio la lotta per l’Uguaglianza di Genere, tematica di alto rilievo non semplicemente da un punto di vista etico o morale ma soprattutto dal punto di vista giuridico! Negli ultimi anni si sono raggiunti traguardi rilevanti nell’ambito delle Pari Opportunità; per comprendere il nostro campo d’azione, abbiamo intervistato la Consigliera delle Pari Opportunità della Regione Sicilia, Prof.ssa Margherita Ferro, la quale ha delucidato le mansioni e gli orizzonti preposti all´importante mansione che ricopre:
R.B.: Prof.ssa Ferro è un piacere poterla intervistare, grazie per questo incontro. Dal 2018, come è noto è Consigliere per le Pari Opportunità della Regione Sicilia, diversi progetti sono in cantiere e sono stati realizzati grazie al lavoro che sta svolgendo, come ad esempio la firma del Protocollo d’Intesa dello scorso 8 Luglio con la rete del Cpo degli Ordini degli avvocati della Sicilia per istituire un elenco di legali specializzati nel settore di pari opportunità fino ad arrivare al “Corso Regionale di Formazione per Avvocate Avvocati in Diritto Antidiscriminatorio” che ha avuto inizio a settembre e si concluderà nel mese di gennaio 2021;
M.F.: "Sin dal mio insediamento, lavoro a pieno regime, affinché la Regione Siciliana, terra di grande civiltà storica e culturale, possa incamminarsi verso la promozione delle pari opportunità ed al contrasto delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro; le pari opportunità hanno un orizzonte ampio e sono misure destinate a superare il gap di genere nel mondo del lavoro; il genere è sia uomo che donna.
L’ iniziativa intrapresa, in collaborazione con la Rete CPO Avvocati Sicilia presieduto dalla Avvocata Macaluso è un’importante iniziativa che le parti potranno svolgere sul territorio a sostegno dei diritti civili.
L’importanza di avere una long list di Avvocati/E è un arricchimento per l’ufficio della consigliera di Parità.
La figura della Consigliera di Parità è istituita a livello nazionale, regionale e provinciale dalla Legge 125/1991 sulle “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro” e ridefinita nel Capo IV del Decreto legislativo 198/2006, c.d. “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, e succ. mod e ii. Svolgono funzioni di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro e sono impegnate a diffondere le politiche di genere anche nella scuola e nella società. Nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali e hanno l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria le condotte illecite di cui vengono a conoscenza per ragione del loro ufficio.
In tal senso le Consigliere intraprendono ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e di promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici, svolgendo in particolare i seguenti compiti:
- rilevare le situazioni di squilibrio di genere, per svolgere funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni;
- sostenere le politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, sotto il profilo della promozione e della realizzazione di pari opportunità;
- collaborare con gli Ispettorati del lavoro al fine di individuare procedure efficaci di rilevazione delle violazioni alla normativa in materia di parità, pari opportunità e garanzia contro le discriminazioni.
- sensibilizzare i datori di lavoro (pubblici e privati) al tema della conciliazione vita privata-lavoro, anche promuovendo progetti e piani di azioni positive;
- agire in giudizio per l’accertamento delle discriminazioni collettive ed individuali e la rimozione dei loro effetti; Le funzioni di tutela del principio di non discriminazione di genere si rinvengono negli articoli 36-41 del “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”.
La Consigliera provinciale di parità è competente per legge a trattare le discriminazioni individuali, quella Regionale quelle collettive subite dalla lavoratrice o dal lavoratore. Quale pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni, agisce gratuitamente su delega della lavoratrice o del lavoratore che ha denunciato la presunta discriminazione. Può convocare il datore di lavoro al fine di verificare i fatti e trovare, quando è possibile, un accordo.
Per rendere la conciliazione immediatamente esecutiva, essa può essere depositata all’Ispettorato territoriale del lavoro. La conciliazione ex art. 410 c.c. art. 66 d. lgs 2001/165 trattasi di uno strumento finalizzato ad una rapida definizione dei conflitti del lavoro presso l’Ispettorato territoriale del lavoro davanti ad una Commissione di conciliazione, può essere promosso sia dal singolo che dalla Consigliera di parità (provinciale o regionale) su delega della lavoratrice o delle lavoratrici interessate, in caso di denuncia di una discriminazione di genere. Nel caso vi sia un sospetto di licenziamento discriminatorio risulta importante la presenza della Consigliera di parità che potrebbe porre in evidenza gli elementi che denotano la presenza della discriminazione di genere. Se il tentativo di conciliazione non va a buon fine, viene redatto un verbale di mancato accordo e la lavoratrice o il lavoratore può rivolgersi al Giudice del lavoro.
L’Azione pubblica contro le discriminazioni a carattere collettivo è disciplinata dall’art. 37 del "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna” ed è promossa dalla Consigliera regionale di parità. Si tratta dell’unica azione che la Consigliera può esercitare direttamente ed autonomamente, per il fatto stesso che la legge la individua come soggetto istituzionale rappresentativo dell’interesse generale alla parità.
La Consigliera di Parità opera sul territorio offrendo una concreta ed adeguata assistenza ogni qualvolta una lavoratrice o un lavoratore denuncia una violazione della normativa nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro. La Consigliera di Parità, nella massima privacy sostiene la lavoratrice o il lavoratore offrendo consulenze, incontrando le aziende, promuovendo soluzioni transattive nell’ambito dell’azione conciliativa e di mediazione, oppure ricorrendo in giudizio.
L’apporto di una short list a supporto dell’ufficio delle Consigliere è sicuramente un passo avanti verso il raggiungimento di una tutela nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici".
R.B.: Guardando a ritroso, gettando uno sguardo all’inizio del mandato, tra piccoli grandi traguardi raggiunti quali obiettivi ha raggiunto e quali vorrebbe raggiungere?!
M.F.: "In particolare come Consigliera di Parità si occupa della trattazione dei casi di discriminazione di genere e della promozione di pari opportunità.
Occorre maggiore capacità di riconoscere il problema della violenza connesso alla discriminazione delle donne.
È un obiettivo sfidante, ma anche entusiasmante, Il quale necessita di un cambiamento culturale necessario alla sconfitta della violenza di genere, per favorire un profondo cambiamento culturale nel Paese sul tema della violenza contro le donne. Abbiamo pensato ad un progetto di sensibilizzazione contro la Violenza di genere; “#TU, NON SEI SOLA”
La settimana Dei DIRITTI UMANI per il CONTRASTO della VIOLENZA di GENERE.
- Realizzazione di uno Spot, dove volti noti dello spettacolo, già contattati, offriranno gratuitamente la loro immagine.
- Realizzazione di una CARTOLINA, #TU, NON SEI SOLA, e di un QR code contenente la mappatura di tutti i centri antiviolenza e i CAV presenti sul territorio della Regione Siciliana.
- Realizzazione di Incontri e Convegni in tutto il territorio della Regione Siciliana.
- Realizzazione di un piano di comunicazione efficace ed efficiente di informazione su tutto il territorio della Regione Siciliana.
- Poste Italiane realizzazione francobollo con annullo postale
- TRENITALIA tratta Catania - Palermo
OBIETTIVO
Attraverso la realizzazione di un QRcode si possono veicolare tutti i numeri utili dei centri antiviolenza e dei CAV presenti sul territorio siciliano"
R.B.: Parliamo di pari opportunità e del primo diritto inalienabile di una donna o di una coppia di neogenitori non sempre riconosciuto nel mondo del lavoro dipendente, la maternità o la paternità; argomento alquanto spinoso e ricco di chiari e scuri, che vede dati allarmanti. Es. molte donne rinunciano alla carriera professionale quando si ritrovano a dover scegliere tra la famiglia e la propria carriera (il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio risulta inattiva, percentuale che sale all’aumentare del numero di figli, fino al 52,5% delle donne con tre o più figli inattive). Dal 2019 le donne hanno la possibilità di poter usufruire dell’intero periodo di maternità subito dopo la nascita e i giorni di paternità incrementati fino a 7; la manovra del Decreto Rilancio intende far breccia sullo status dei genitori lavoratori dipendenti del settore privato e alle eccezioni dei genitori iscritti alla gestione separata, incrementando a 30 giorni continuativi o meno il periodo di congedo straordinario specifico, avendo diritto ad una indennità pari al 50% della retribuzione ed aumentando i giorni di paternità da 7 a 10.
Come vede gli obiettivi raggiunti fino adesso dalle donne e dalle coppie di neogenitori e come incoraggerebbe le giovani lavoratrici a continuare la propria carriera facendosi breccia tra le insidie di mobbing?!
M.F.: "Assolutamente SI
Bisogna attivarsi ad una vera rivoluzione della cura e del lavoro; dobbiamo liberare le donne!!!!!!
L’anno trascorso con l´emergenza pandemia, ci ha insegnato tante cose e tra queste il VALORE e il ruolo determinante delle donne nell’economia del nostro Paese. Il dibattito va incentrato sulla disparità di diritto di accesso delle donne ai servizi, all’istruzione, al mondo del lavoro.
Io sostengo il valore della diversità di genere, dell’armonia della sintesi tra due modi di vedere le cose, diversi ed è da questa unicità di diversità che nasce …o dovrebbe nascere la SOLUZIONE MIGLIORE.
Il mio ruolo IMPONE il sostegno morale e attivo a tutte le donne di Sicilia, ai diritti conquistati nel tempo e la consapevolezza delle lotte vissute da tante donne per l’affermazione del principio di parità, di uguaglianza e per lo sviluppo di un paese moderno.
Perché ci sia sviluppo competitivo strutturale (cioè non occasionale, ma duraturo), serve innovare, mettere in campo la strumentazione di innovazione sociale necessaria a generare valore ossia investire sui sistemi per recuperare i gap di competitività economica, ambientale e sociale.
Presupposti irrinunciabili per l’indipendenza economica delle donne; dobbiamo sostenere l’occupazione delle donne, l’imprenditoria femminile; è necessario per incrementare il PIL del Paese ed è essenziale per arginare la violenza di genere; Liberare le donne per una crescita economica equa ed efficiente".
R.B.: Focalizzando l’attenzione su un contesto più ampio, dando uno sguardo all’Europa, alla complessità e vastità dei suoi stati membri, molti dei quali combattono insieme dal 1957 (Trattato di Roma) fino a arrivare 2009 (Trattato di Lisbona) in cui è stato rafforzato il principio di uguaglianza tra uomini e donne passando per il 1997 con il concetto rivoluzionario di gender mainstreaming (Trattato di Amsterdam) continuano ad abbracciare le importanti politiche sociali interne all’UE ma rivolgendo uno sguardo all’esterno, come ad esempio le azioni in materia di Tratta delle donne del 1996 e 1998 e risoluzioni attinenti al 2011 sull’uso della violenza sessuale nei conflitti in Nordafrica e Medio Oriente dopo la stesura della Carta per le Donne del 2010 presentata all’ONU insieme alla piattaforma d’azione; L’UE è uno dei pochi organi al mondo che da più di sessant’anni combatte per la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere, motivo di scontro per molti Paesi; negli ultimi decenni sono tanti i passi avanti compiuti dagli organi competenti, le manifestazioni per i diritti civili sono un chiaro segno di quanto le nuove generazioni siano intente ad abbattere gli stereotipi e le discriminazioni, per assicurare un domani diverso, volto all’ascolto e all’accettazione totale dei diritti umani, per far sì che non debbano essere necessari normative legislative che possano accertare un diritto di nascita.
Come vede le continue richieste di ascolto e come crede possiamo raggiungere quanto desiderato e fortemente voluto, ovvero una società di pari opportunità?!
M.F.: "Lavorare INSIEME, fianco a fianco uomini e donne.
La chiave è DEMOCRAZIA PARITARITARIA DI GENERE e non finta parità fino ad ora concessa; Deve essere una reale condivisione di un percorso di crescita culturale che punti alla costruzione di una classe dirigente frutto di un’equivalenza di genere; parliamo di democrazia partecipata, valori condivisi per il raggiungimento del bene comune, che guardi al futuro delle nuove generazioni.
R.B.: Inoltre, come crede si possa “modificare” quel retaggio culturale altamente conservatore?!
M.F.: "Solo la Cultura ci può salvare, coinvolgendo le nuove generazioni sin dalla prima infanzia, Grazie".
R.B.: Grazie a lei e buon lavoro!