Inserita in Politica il 06/12/2020
da Direttore
Flavio Ronzi presidente GoodManager pensa ad un sistema innovativo per la Sanità ed il 118
La giornata mondiale del volontariato si celebra tutti gli anni il 5 dicembre, quale migliore occasione per omaggiare l’uomo che ha fatto del volontariato un manifesto di vita: Flavio Ronzi. Un manager che ha un’esperienza ultra decennale in campo umanitario internazionale, ha collaborato e cooperato in più di dieci paesi per quanto concerne lo sviluppo organizzativo, il chance management, sanità privata, ha guidato new company al livello nazionale e internazionale ed è stato il Segretario Generale della Croce Rossa Italiana, nonché il fondatore di ‘GoodManager’. Attualmente lavora per la Sanità in grandi settori.
Dottor Ronzi cosa ha significato per lei vivere l’esperienza in campo umanitario in più di dieci paesi nel mondo?
Sono stato più all’estero che in Italia, prima ancora di ricoprire un ruolo manageriale, sono stato io stesso volontario. Credo che il terzo settore non sia mai stato rappresentato e valorizzato in modo adeguato. Le risorse che lavorano in realtà associative sono preziose e alcune altamente professionalizzate, quanto il personale che lavora nel pubblico o in aziende private. Il decreto legislativo del 2017, il quale merito va attribuito a più governi, per le associazioni del terzo settore ha significato la svolta dell’intero settore, un pietra miliare.
Ci può parlare della realtà di ‘Goodmanager’ dove attualmente ricopre il ruolo di presidente?
Ne vado molto fiero, ‘Good manager’ è stata creata per sostenere una realtà che nel terzo settore non è del tutto riconosciuta, il terzo settore per i dirigenti, che non è rappresentato e non è tutelato. Goodmanager tra le tante cose forma i manager che faranno parte del mondo del terzo settore in futuro. Le aziende private sono in crisi e molti manager stanno fuggendo o sono costretti ad andare via. Mentre nel terzo settore si stanno aprendo e sviluppando realtà sempre più concrete al livello manageriale, anche perché coloro che ricoprono ruoli apicali in associazioni piccole, medie o grandi non hanno nulla da invidiare a manager di aziende di altro genere.
‘Goodmanager’ eroga corsi di formazione per dirigenti, ne sarà avviato uno anche con A.N.A.S.? Se sì, come verrà strutturato?
La formazione dirigenti nel terzo settore con A.N.A.S. è la prossima priorità. Il corso verrà realizzato online, vista la situazione critica relativa alla pandemia. Ritengo la formazione degli affiliati molto importante, anche perché per i presidenti il più delle volte gestire alcune situazioni molte complesse con poca formazione potrebbe risultare difficoltoso. I due grandi pilastri formativi per i profili di dirigenti, per quanto concerne il master, sono: la leadership, la gestione manageriale e la sicurezza, questi sono i temi cruciali.
Quali sono gli obiettivi prefissati per e con A.N.A.S.?
Uno dei progetti più importanti del 2021 sarà la campagna di affiliazione per entrare a far parte della Rete Nazionale A.N.A.S., come previsto dall’art. 41 del nuovo Codice del Terzo settore. A.N.A.S. insieme a ANPAS, Misericordie e CRI si propone attraverso questa campagna di diventare il quarto pilastro in Italia e garantire alle proprie associate le migliori condizioni di accessibilità, libertà, autodeterminazione e formazione.
Quali saranno gli sviluppi tra A.N.A.S. e quello che sta facendo con il mondo della Sanità per ampliare gli orizzonti con il servizio Sanità 118?
La nascita di Sanità 118 con A.N.A.S. darà la possibilità alle piccole realtà di dare una voce qualificata e che tuteli le affiliate anche rappresentando gli interessi e le tutele. Al fine di dare dignità anche alle piccole realtà.
Abbiamo ambulanze A.N.A.S.? E dove sono dislocate in territorio italiano?
Abbiamo diverse ambulanze con logo A.N.A.S. in diverse zone e regioni italiane: Sicilia, Lombardia, Sardegna, Calabria, Liguria. Le ambulanze sono già presenti con le associazioni che si stanno affiliando e a breve verranno anche dichiarate. A.N.A.S. è una grande realtà che permetterà ad associazioni più piccole di essere rappresentate, tutelate e ascoltate, nonché di avere più servizi al fine di poter essere anche più accessibili.
Pensa di mettere in piedi un numero verde per questo Servizio 118 nazionale?
No, in questo momento il numero verde non è previsto, è stata creata una consulta quindi ci saranno come solo punto di riferimento contatti tramite canali e-mail e telefonici.
Per chiudere, oltre Sanità 118 cosa vorrebbe realizzare?
Oltre il progetto di affiliazione per A.N.A.S. vorrei cercare di dare un taglio di attualità cercando di standardizzare il più possibile i sistemi di emergenza, l’addestramento del personale per il soccorso, perché c’è troppa disomogeneità in merito al servizio offerto. L’emergenza covid-19 ha fatto uscire questo neo negativo delle ambulanze, dove alcuni servizi vengono svolti con professionisti e altri con volontari a bordo, a mio avviso i cittadini devono avere lo stesso diritto e quindi sapere da chi verranno soccorsi. Sul tavolo con il governo c’è questo tema, la formazione ci deve essere, quindi vanno fatte normative per regioni e va standardizzata la formazione per arrivare a equità nazionale e a un servizio erogato unico. L’emergenza covid ha fatto uscire allo scoperto questa situazione negligente.
Lisa Di Giovanni
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