Inserita in Cultura il 20/11/2020
da Cinzia Testa
Il mare di Gela restituisce importanti reperti archeologici
Il mare di Gela, città della Sicilia meridionale dalla storia antichissima, continua a rivelarsi uno scrigno di straordinari tesori archeologici. Ancora una volta i rinvenimenti arrivano dalla contrada “Bulala” dove gli operatori della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, diretta da Valeria Li Vigni, hanno portato in luce preziosi reperti del periodo greco. Il sito, già noto per la presenza del relitto “Gela 2” ancora da investigare, oggi restituisce altri reperti che lo collocano sempre più fermamente nell´ambito cronologico del VI secolo a.C. Tra gli oggetti recuperati un kotyle e uno skyphos, tipiche coppe greche da bevanda con due anse orizzontali: l´una con vasca bassa, l´altra profonda, entrambe acrome (non colorate). Altro reperto è un frammento architettonico in pietra costituito da una base quadrata su cui si imposta una piccola colonna a base circolare, lacunosa nella parte superiore. Lo stato di conservazione al momento non consente di dire altro, tranne che le piccole dimensioni potrebbero riferirsi ad una statuetta di bordo, proprietà personale di un membro dell´equipaggio. La missione di ricerca è stata coordinata da Stefano Vinciguerra, responsabile Gruppo subacqueo della Soprintendenza del Mare che, nei giorni scorsi, approfittando delle buone condizioni di visibilità del mare si è recato nell’area di Gela, in località “Bulala”, per la documentazione fotografica e il rilievo tridimensionale di un carro armato sommerso che, però, è risultato coperto da almeno un metro di sabbia, che ha vanificato l’impresa. L’impossibilità di effettuare le riprese ha spostato la ricerca su un’area vicina dove è stata individuata un’ancora in ferro, infissa per metà nel fondale sabbioso, in prossimità della quale sono state rilevate una ciotola fittile integra e una porzione di colonna marmorea con figure a rilievo, oltre a reperti minori che sono stati prelevati in considerazione dell’alto rischio di trafugamento. Hanno contribuito al successo delle operazioni: l’equipaggio della motovedetta V.805 della Guardia di Finanza di Licata su comando del R.O.A.N. di Palermo e quello della motovedetta della Guardia Costiera di Gela. Prezioso il ruolo svolto da Gaetano Lino, Salvatore Ferrara e Alessandro Urbano del Gruppo sub Bc Sicilia.
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