Inserita in Politica il 15/11/2020
da Direttore
coltivare i valori di tolleranza e solidarietà fra i giovani come antidoto all’odio e alla discriminazione
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione della Giornata Internazionale della Tolleranza, che si celebra il 16 novembre per ricordare i principi ispiratori della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, intende soffermarsi sulla necessità di coltivare i valori di tolleranza e solidarietà fra i giovani come antidoto all’odio e alla discriminazione.
La giornata è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a seguito della risoluzione 51 del 1995 dell’UNESCO la quale sottolinea l’urgenza di sensibilizzare la collettività in merito all’importanza del rispetto e dell’accettazione verso culture differenti dalla propria. La giornata nasce, quindi, per promuovere sentimenti di comprensione nei confronti di tutti, indipendentemente da etnia, religione, lingua, costumi.
Dal 1995 vengono organizzate varie conferenze e festival, in occasione della giornata commemorativa, per premiare persone, enti e istituzioni che contribuiscono con attività significative alla promozione della tolleranza e della non violenza.
Per tale ragione l’ONU invita, innanzitutto, governi e capi di stato, ma anche organizzazioni e semplici cittadini, a promuovere il benessere umano, la libertà e il progresso civile in tutto il mondo, nonché a promuovere il rispetto, il dialogo e la cooperazione tra le diverse culture.
Anche il MIUR in linea con l’ONU ricorda alle scuole che il loro compito istituzionale è educare i giovani al valore della tolleranza e del rispetto reciproco, e sottolinea l’importanza della celebrazione, fissata al 16 novembre, come occasione e momento privilegiato per riflettere sul tema dell’integrazione e della solidarietà tra i popoli.
Guardando la definizione della parola tolleranza, leggiamo: “Atteggiamento di rispetto o di indulgenza nei riguardi del comportamento delle idee o delle convinzioni altrui anche se in contrasto con le proprie”. Eppure, nella realtà di tutti i giorni la cultura dell’uguaglianza viene sempre più messa in discussione. Sono sotto gli occhi di tutti i recenti fatti di cronaca che vedono protagonisti il razzismo, l ‘intolleranza culturale, l’omofobia e il sessismo.
Siamo testimoni di intolleranze quotidiane appena mettiamo piede sulla strada, nei bus, nei metrò, al lavoro, al parco. L’intolleranza, figlia dell’ignoranza e della paura del diverso, vive ormai tra noi, e purtroppo, spesso, ha il passo più veloce anche della scuola, dell’arte e della cultura, le quali lottano con coraggio affinché trionfi la libertà. Perché, appunto, laddove prolifera l’erba gramigna, non esiste libertà.
Bisogna, quindi, estirparla per poter seminare al suo posto, ovvero nelle menti dei giovani, la pianta della vita, la tolleranza. E bisogna innaffiarla costantemente affinché le sue radici attecchiscono nella società. E bisogna proteggerla da parassiti come odio e discriminazione.
Perché la tolleranza è il collante dei popoli, l’unica vera risorsa per un agire comune e costruttivo e verso il futuro.
Il CNDDU, in linea con l’ONU, promuove per il benessere dell’uomo e il progresso del mondo il rispetto e il dialogo tra i popoli e i cittadini, e sottolinea con fermezza che la tolleranza non è solo un obbligo morale, ma rappresenta anche lo strumento legale che i Paesi devono promuovere per proteggere e garantire la felicità di tutti i membri del corpo sociale.
In quanto docenti/formatori ci sentiamo investiti di una grande responsabilità verso le generazioni future. Grande è il contributo che possiamo dare affinché la cultura di pace vinca l’odio del pregiudizio e dell’intolleranza verso l’altro.
Invitiamo, pertanto, i colleghi docenti della scuola italiana di ogni ordine e grado a vivere il 16 novembre come momento in più per riflettere, insieme, ai loro studenti, sul tema dell’integrazione e della solidarietà umana
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