Inserita in Politica il 10/02/2014
da Michele Caltagirone
Mancata convocazione del consiglio, Valeria Ciaravino risponde al movimento ´Erice che vogliamo´
Non si arrestano le polemiche politiche nel Comune di Erice ma era evidente che dopo l´attacco frontale del movimento "Erice che vogliamo", a difesa dell´operato del sindaco Tranchida e del presidente del consiglio Ninni Romano, "reo" di non convocare da tempo l´assemblea, sarebbe seguita una replica. A distanza di qualche giorno dunque la risposta è arrivata da parte del consigliere Valeria Ciaravino. "A detta di codesti “Difensori della Patria” - sottolinea Valeria Ciaravino in risposta alla nota del movimento "Erice che vogliamo" - la ragione posta alla base di tale decisione (la poco frequente convocazione del consiglio, ndr) consiste nel ridurre al minimo i costi della politica – evitando, dunque, che i consiglieri comunali “buschino gettone” - con conseguente convocazione del Consiglio solo nel momento in cui vi siano numerosi punti all’ordine del giorno da trattare. Ebbene - sottolinea - niente di più infondato, pretestuoso, demagogico e strumentale ho dovuto ascoltare negli ultimi tempi. Ed infatti, gli addetti ai lavori (in primis, il dott. Ninni Romano e il cons. Martines) sono ben consci che più frequenti sono i consigli comunali, maggiore è il risparmio che può derivare al comune! Sul punto - prosegue - è bene precisare che la maggioranza governativa, sin dal suo insediamento, ha adottato la regola di non tenere sedute di commissione consiliare nei giorni in cui sia convocato il Consiglio Comunale. Dunque, nelle giornate di Consiglio, i singoli consiglieri possono percepire al massimo un gettone di presenza. Orbene, premesso che ogni consigliere partecipa in media a due sedute di commissione consiliari al giorno – con conseguente riconoscimento di due gettoni di presenza giornalieri – è evidente che, sotto il profilo economico, è più conveniente per le casse comunali aumentare le sedute di Consiglio Comunale piuttosto che far partecipare i consiglieri alle commissioni. Dunque, perseguire ancora tale condotta omissiva non fa altro, paradossalmente, che favorire quei consiglieri che ricoprono tale carica solo al fine di “buscar gettone”, svilendo al contempo il ruolo dei tanti consiglieri che esercitano il loro mandato solo per senso civico e in rappresentanza dei cittadini. Detto ciò - conclude - invito il dott. Romano a convocare quanto prima il consiglio comunale, anche al fine di consentire l’esame di punti all’ordine del giorno rimasti in sospeso, primo tra i quali il nuovo Regolamento per il funzionamento delle commissioni consiliari, di cui la scrivente è cofirmataria, la cui approvazione consentirà – realmente! – di contenere “i costi della politica locale” e, soprattutto, di rendere più funzionali e trasparenti i lavori delle Commissioni consiliari".
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