Inserita in Cultura il 15/01/2020
da Cinzia Testa
Banca Popolare Sant´Angelo: come risolvere i problemi dell´economia leggendo gli antichi scrittori greci di Sicilia
Lo spirito intraprendente delle invenzioni dello scienziato Archimede di Siracusa analogo a quello delle innovazioni delle novelle startup dell’Isola; gli appelli al ritorno alla natura e ad un’agricoltura “sostenibile” del “principe dei poeti”, il siciliano Teocrito, che richiamano allo sviluppo delle moderne aziende biologiche; la “dottrina delle radici” del filosofo Empedocle di Agrigento che diede spunto all’elaborazione delle scienze moderne; la letteratura gastronomica degli aretusei Rintone e Miteco e del gelese Archestrato come antesignane degli attuali “masterchef” e dell’enogastronomia su cui si fonda il successo del “made in Sicily” nel mondo. La serie di eventi culturali che celebreranno durante tutto il 2020 i 100 anni della Banca popolare S. Angelo si apre con la presentazione del saggio “Andra moi énnepe, Mousa”, prefazione di Valeria Andò (Nuova Ipsa Editore) nel quale Alberto Jori, docente di Filosofia antica all’Università di Ferrara e di Filosofia a Tubinga, analizza e attualizza le opere dei poeti, commediografi, filosofi, scrittori, storici, scienziati e drammaturghi della Grecia antica, soprattutto di coloro che vissero o operarono in Sicilia. Emergono da quei frammenti molteplici valori e dottrine ancora attuali (dall’imperialismo mascherato da democrazia alla globalizzazione, dall’impegno civile alla lotta per i diritti e la parità delle donne, dalla tolleranza e multiculturalità alla passione per la conoscenza) e che oggi possono rivelarsi modelli per l’economia e la programmazione in questa regione in cui la Banca popolare S. Angelo è fortemente radicata. Appuntamento domani, 16 gennaio, alle ore 17, a Palermo, presso Palazzo Petyx, sede della Banca popolare S. Angelo, in via Enrico Albanese, 94. Interverranno Salvatore Requirez, storico; Franco Giorgianni, ricercatore confermato di Lingua e letteratura greca presso l’Università di Palermo; e Maurizio Massimo Bianco, professore associato di Lingua e letteratura latina presso l’Università di Palermo.
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