Inserita in Cultura il 13/01/2020
da Cinzia Testa
Il sito archeologico di Miragliano.. Lato Est del fiume Mazaro con sepolcri, catacombe e la bizzarra effige…
In Sicilia, nella provincia di Trapani e nel Comune di Mazara del Vallo, esistono numerosi insediamenti di importanza archeologica, iniziando da quelli dell’epoca del neolitico.
Risalendo il fiume Mazaro, da mare verso monte, sul lato destro, quello ad Est, si trovano grotte e tombe ancora sconosciute e difficili da visitare.
Eppure il lato est potrebbe essere di facile accesso anche per turisti e per tutti gli appassionati di archeologia.
La sponda è pianeggiante, ed, alla base della parete di arenaria, vi è ancora la traccia di un antico canale di adduzione dell’acqua del
fiume Mazaro verso un mulino del quale esistono ancora alcuni ruderi.
Infatti in tutta questa vasta area, anticamente, esistevano numerosi mulini ad acqua e che tutte e due le sponde erano abitate e sedi di numerosi opifici.
Già subito, alla fine della piccola discesa che, da via del Cavallaro,
porta all’argine Est, sono evidente le tracce di una importante presenza umana.
Infatti sono ben visibili elementi strutturali, probabilmente un mulino ad acqua .
Poco oltre vi è l’ingresso principale della grotta che si dirama, immediatamente, verso nord e, poco dopo,ancora verso est.
Sul fondo sono stati realizzati dei muri a chiusura andando a fermare ogni possibilità di proseguire nell’esplorazione..
Tutte queste grotte, come altre sempre sul lato Est, sono ancora pressoché sconosciute anche se ricche di diramazioni ancora da esplorare.
Certamente tutta l’area potrebbe essere resa facilmente agibile e fruibile per lo sviluppo del turismo culturale.
Una emblematica immagine si trova, ben visibile, sul lato Sinistro dell’ingresso della grotta principale. E’ di sconosciuta datazione, ma è certamente molto interessante..
Ha infatti quasi l’aspetto di un’astronauta..con tanto di casco conico sul capo.
Insomma un antico extraterrestre in Sicilia?
Un vero peccato che questa area non possa essere trasformata in una “isola culturale”.. perché certamente, adeguatamente pulita e resa fruibile , avrebbe un grande fascino e potrebbe diventare un’ulteriore attrazione turistica per tutta l’area della Sicilia Occidentale.
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