Inserita in Cultura il 08/01/2020
da Cinzia Testa
Visita guidata ai monumenti cristiani e bizantini di Lilibeo organizzata da BCsicilia
Termini Imerese. Nell’ambito del Corso di Archeologia Cristiana e Bizantina organizzata da BCsicilia si terrà domenica 12 Gennaio 2020 una visita guidata ai monumenti cristiani e bizantini di Lilibeo. La partenza è prevista da Termini Imerese (Piazza S. Antonio) alle ore 8,00 a alle ore 8,30 partenza da Palermo (Piazza Giotto-Lennon). Alle ore 10,00 è previsto l’arrivo al Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala che si trova all’interno della vasta area demaniale che costituisce il nucleo fondamentale del Parco Archeologico di Lilibeo. Completamente rinnovato grazie ad un progetto che ha riguardato tutta l’esposizione, il Museo ospita le più importanti testimonianze archeologiche della città di Lilibeo, dalle sue origini puniche alle importanti fasi ellenistica e romano-imperiale, fino alla trasformazione nella città medievale di Marsala. Si prosegue con la visita guidata della “Grotta della Sibilla” nella chiesa di San Giovanni Battista al Boeo, interpretata come luogo destinato ai riti battesimali dalla prima comunità cristiana di Lilibeo, oratorio o cripta di una domus ecclesiae, simile a quella di Dura Europos in Siria che accoglieva al suo interno un battistero. La c.d. “Grotta”, caratterizzata dalla presenza di acque sorgive, nell’immaginario collettivo è legata sia al mito della Sibilla pagana, sia al culto di Giovanni Battista, il santo al quale è dedicata sin dal XII secolo la soprastante chiesetta. Si procede poi con le Latomie dei Niccolini, una vasta area archeologica che costituisce il nucleo più importante del complesso di latomie, sfruttate nella fase di massima espansione edilizia della città romana di Lilibeo (II-inizi III sec. d.C.) e riutilizzate come cimitero tra il III e il IV secolo da pagani, cristiani ed ebrei, come documenta il rinvenimento di lucerne con il simbolo giudaico del candelabro a sette bracci (menorah). Nell’area, già dalla fine dell’Ottocento, sono noti alcuni complessi sepolcrali con arcosoli dipinti, loculi e nicchie a parete. La costruzione del cimitero moderno lungo il margine orientale della latomia, un lungo periodo di abbandono e successive attività di cava, ne hanno compromesso gravemente lo stato di conservazione. Infine visita del Complesso di Santa Maria della Grotta, che vanta una storia millenaria e complessa, a partire dalla nascita della città punica di Lilibeo quando l’area era destinata a necropoli. Come la limitrofa area dei Niccolini, fu utilizzata per la cavatura della pietra necessaria all’espansione edilizia della città a partire dal II sec. d.C. In epoca paleocristiana, le latomie cessarono la loro attività e vennero adibite ad area cimiteriale con sepolture ad arcosolio. La scoperta di alcune lucerne con la raffigurazione del candelabro a sette bracci (menorah) attesta che anche quest’area fu utilizzata da una comunità mista, cristiana e giudaica. In epoca medievale, il complesso ipogeico fu destinato ad una abbazia di rito greco della regola di San Basilio, riconosciuta e incentivata a seguito della conquista normanna della Sicilia (XI secolo), per volontà del conte Ruggero.
Nel pomeriggio è prevista la visita guidata al Museo degli Arazzi. La struttura custodisce otto Arazzi fiamminghi del XVI secolo che narrano episodi storici della guerra giudaico-romana. In particolare fanno riferimento a scene delle campagne militari di Vespasiano contro i Giudei. Gli Arazzi furono donati nel 1589 alla Chiesa Madre da mons. Lombardo, Arcivescovo di Messina, già arciprete di Marsala. Anche se ciò non è storicamente documentato la nobiltà artistica dei manufatti e la loro ricchezza giustifica esclusivamente una committenza regale. La visita continua con il Duomo costruito intorno al 1176 per volontà dei Normanni, dedicato a San Tommaso Becket di Canterbury, a causa del naufragio di un’imbarcazione sulla spiaggia di Marsala che trasportava colonne corinzie destinate alla costruzione della chiesa di San Tommaso in Inghilterra . L’attuale struttura risale al XVII secolo e presenta due campanili angolari sovrastati da una cupola per ciascuno sotto le quali si ergono le quattro statue di San Giovanni Battista, San Tommaso, San Leone e San Gregorio Magno. L’interno è suddiviso in tre navate da colonne in marmo. Sulle navate laterali si aprono dodici cappelle. In esse sono custodite opere di Domenico e Antonello Gagini, Antonello Riccio, Bartolomeo Berrettaro. Sulla via del ritorno prevista una visita “dolce” a Dattilo.
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