Inserita in Un caffè con... il 19/12/2019
da Cinzia Testa
Le fragilità della moneta unica
L’euro è indubbiamente un grande strumento di scambio che crea interconnessione e unione tra paesi altrimenti distanti. Con la sua introduzione abbiamo registrato la nascita di grandi speranze e prospettive ma, siamo certi che i risultati millantati siano stati raggiunti e che la qualità della vita attuale sia quella da noi sognata? Allontanando la percezione ideale e analizzando i fatti, ciò che emerge è che tanti paesi che non utilizzano l’euro, come ad esempio la Romania, sono in forte crescita, mentre paesi con la moneta unica, come l’Italia, sono a crescita zero e la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è alle stelle.
Certo, le obiezioni dei tecnici che difendono a spada tratta l´euro, non sono ragionevolmente criticabili, soprattutto in vista di una prospettiva di eventuale ritorno alla lira italiana, la cui debolezza potrebbe rappresentare una delle più forti criticità difficilmente superabili. Restano comunque valide alcune obiezioni mosse da chi ha criticato l´introduzione dell´euro e tuttora la critica.
La prima, soprattutto in ordine di tempo, è il rapporto di cambio a suo tempo accettato - forse subito - dagli allora governanti italiani: 1936,27 lire per 1 Euro potrebbe essere stato un cambio non adeguato, sicuramente fortemente criticato dagli avversari dell´allora Presidente del Consiglio, Prodi.
La seconda obiezione nasce da circostanze che si verificarono quasi immediatamente, che, in barba al rapporto di cambio come sopra determinato in quasi £.2.000, portarono all´equivalenza, di fatto, tra 1 euro e le vecchie mille lire; anche, qui, di sicuro, chi avrebbe dovuto controllare, non lo fece al meglio.
Terza, ma non ultima obiezione in ordine di importanza, la circostanza secondo cui si deve registrare che, a fronte dell´unione monetaria, non e´stata raggiunta una vera unione politica tra i tanti stati che compongono la U.E. .
L´unione a metà appare indiscutibilmente un elemento di fragilità che potrebbe causare il fallimento dell´intera Unione Europea. Si pensi al confronto con gli U.S.A. dove l´unione di stati federali corrisponde ad una unica Banca Centrale, la Federal Reserve, con tutti i poteri che le sono riservati. Infine, altro aspetto fondamentale delle criticità è dato dalla mancanza di un´unica politica tributaria, con la conseguenza che alcuni stati appaiono indebitamente avvantaggiati ed in concorrenza con altri. La speranza è che si prenda atto degli errori commessi e si metta riparo, pena altre Brexit e/o l´implosione dell´unione.
Cinzia Testa
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