Inserita in Politica il 11/11/2019
da Cinzia Testa
Anniversario Nassiriya: Miccichè ha deposto una corona di alloro in memoria dei caduti
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha deposto, nel cortile Maqueda di Palazzo Reale, una corona di alloro in memoria dei caduti siciliani di Nassiriya, per il sedicesimo anniversario della strage del 2003, insieme con il comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Giovanni Cataldo e il comandante militare dell’esercito Sicilia, Maurizio Angelo Scardino.
“La memoria di questi valorosi soldati che hanno perso la vita per portare la pace non deve essere mai dimenticata – ha detto il presidente Miccichè -. Un anniversario, quest’anno, funestato dall’attentato che ha coinvolto cinque militari italiani. Un attentato che ci induce a riflettere sull’instabilità politica e sociale di una vasta area del Medio Oriente che non riesce a trovare la strada per un autogoverno democratico, dopo anni di dittatura e di terrorismo”.
Alla cerimonia di commemorazione erano presenti l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla e i parenti di alcune delle vittime: del vice brigadiere Domenico Intravaia, del tenente Giovanni Cavallaro, del maresciallo Alfio Ragazzi e del carabiniere scelto Horacio Majorana. C’era anche una folta delegazione di alti vertici della Guardia di Finanza, della Marina e delle Forze Armate.
Il 12 novembre del 2003, a Nassirya, un camion cisterna imbottito con circa 300 chilogrammi di tritolo mescolato a liquido infiammabile fu lanciato contro la base italiana, seminando morte.
“Altissimo fu il tributo di sangue pagato dalla Sicilia che vide il sacrificio di sette suoi figli – ha aggiunto Miccichè -. Il 12 novembre 2003 in Iraq persero la vita Giovanni Cavallaro, sottotenente, originario di Messina; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante di Messina; Giuseppe Coletta, brigadiere di Avola; Ivan Ghitti, brigadiere di San Fratello; Domenico Intravaia, vice brigadiere di Palermo; Horacio Majorana carabiniere scelto, di Catania; Emanuele Ferraro, caporal maggiore scelto di Carlentini”.
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