Inserita in Un caffè con... il 30/09/2019
da Cinzia Testa
Puntare sul turismo per una politica lungimirante
Il turismo in Italia è in forte crisi: sempre più turisti scelgono mete estere e la domanda è sempre in calo. Anche i clienti che sceglievano hotel e resort oggi preferiscono il settore crocieristico.
Pasquale Saraco, International product nelle sue aziende Gbviaggi e IThotels, ha delineato un quadro chiaro della situazione attuale raccontandoci prima i problemi vigenti, e poi le soluzioni possibili.
“In base alla mia esperienza, ho potuto constatare in questi ultimi anni una perdita sostanziale dei guadagni degli albergatori. I dati sono a dir poco terrificanti: la Calabria ha prodotto il 50% in meno nel mese di luglio e il 60% nel mese di agosto. Dati simili si registrano in Sardegna e in Puglia. Le regioni del sud Italia sono in ginocchio, e questo perché ormai la concorrenza è tale da adombrarci. Stiamo vivendo la rinascita del mar Rosso, la ripresa di Tunisia e Turchia e al contempo il declino del meridione. La concorrenzialità dei prezzi ha fatto sì che la gente, portata a salvaguardare il proprio portafogli, scegliesse mete meno care bypassando così l’Italia.
Il primo errore è degli albergatori, che non hanno visioni a lungo raggio. Puntare ad avere alberghi al completo soltanto per il mese di agosto non è di certo una soluzione in grado di giovare a loro e al turismo italiano. Abbiamo bisogno di gente lungimirante, e occorre che gli imprenditori lavorino in sinergia con gli amministratori comunali. Ogni idea per incentivare il turismo deve essere analizzata e tenuta in considerazione. In primis, per ridare vita al settore turistico i comuni devono diventare come piccoli villaggi, attrazioni da scoprire e visitare. Occorrono servizi: buoni collegamenti, attività, pulizie adeguate. Tutto ciò potrebbe essere garantito dalla tassa di soggiorno, il cui fine è proprio quello di offrire un servizio adeguato.
Infine, ciò che manca è un lavoro di squadra tra imprenditori e politici: gli imprenditori sono portatori di idee, promotori di novità. Questo deve essere chiaro alla classe politica che dovrebbe puntare allo sviluppo dell’industria turistica. Il politico lungimirante è quello che comprende il potenziale del manager e lo trasforma in realtà. Ad oggi, nel 2019, una terra così ricca d’arte e di storia non ha un ministero del turismo. Una risorsa che potrebbe fornirci strumenti per far fronte alla disoccupazione e allo stallo di questi tempi non viene nemmeno presa in considerazione.
L’ente di promozione del turismo, l’Enit, ha fatto poco per rilanciare il settore. Adesso occorre aggregarsi: tutte le regioni del meridione devono investire e promuovere le bellezze di cui siamo ricchi.
Ribadisco che ci serve sinergia, collaborazione tra albergatori, amministratori dei comuni e politici, al fine di creare circoli virtuosi che ricreino la linfa vitale che è venuta a mancare”.
Cinzia Testa
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