Inserita in Un caffè con... il 18/07/2019
da Cinzia Testa
Sicilia: verso la desertificazione culturale e demografica
Sono sempre più allarmanti i numeri di giovani che fuggono da questa isola alla ricerca di un futuro migliore. La vita in questo paradiso terrestre è diventa aspra, difficile. È amareggiante vedere volti di giovani che hanno creduto nell’importanza degli studi spegnersi, oscurarsi, a causa della disoccupazione. Molti decidono di tentare nuove strade e scappano all’estero o comunque al nord Italia, dove la situazione non è catastrofica come qui.
Ma per far ciò, devono comunque affrontare spese considerevoli di affitti che gravano sugli stipendi che, di conseguenza, vengono mozzati.
C’è invece chi decide di restare, aggrappandosi con le unghie e con i denti a questa dolce-amara terra, nella speranza che qualcosa migliori; ma nel silenzio, quando la mente vaga, si sente il ticchettio del tempo che scorre.
Ciò che rattrista ancor di più è la desertificazione culturale del nostro territorio: moltissimi studenti fuggono impoverendo il nostro tessuto culturale, impedendoci di fare la differenza. Inutile dire quanto sia diversa la situazione all’estero, in cui il tasso di disoccupazione è nettamente differente, si pensi alla Danimarca che quest’anno ha toccato il 9,4% o all’Irlanda che sfiora il 12,4%, e in questa terra, quando un giovane perde un lavoro, viene affiancato da un tutor preparato per aiutarlo a ripartire da capo. Noi, come molto spesso accade, ci aggiudichiamo gli ultimi posti in classifica, infatti secondo gli ultimi dati Istat, il tasso di disoccupazione in Italia è al 33%, almeno il triplo di quelli sovra citati, dopo di noi soltanto la Grecia.
Questa terra ha davvero tanto da offrire, occorre prenderne coscienza e agire laddove abbiamo la possibilità: pensiamo a tutte le risorse storiche, naturali e artistiche della nostra isola, culla della lingua italiana, crocevia di popoli e culture e fortezza di svariate dominazioni.
Cinzia Testa
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