Inserita in Sport il 17/01/2014
da Michele Caltagirone
Il pubblico della Pall. Trapani è il terzo della Lega Gold per presenze nelle gare interne
Trapani si conferma piazza di basket, con un amore profondo per la pallacanestro e per la sua squadra. Infatti, i dati ufficiali della Lega, al termine del girone d’andata, confermano come la Pallacanestro Trapani goda del terzo pubblico, per presenze nelle gare interne, dell’intera Adecco Gold. In questa speciale graduatoria, Trapani (2.938) viene preceduta soltanto da Biella (3.082) e Torino (3.714). Curioso che nessuna delle tre società la scorsa stagione militasse in questo torneo. “Naturalmente, è un dato che mi inorgoglisce – sottolinea il presidente della Pallacanestro Trapani, Pietro Basciano – e conferma come i sacrifici personali e della società siano stati compresi e condivisi dal pubblico di Trapani. Rimarco anche come questo sia il risultato del lavoro dei giocatori e dello staff tecnico, che hanno creato una vera simbiosi con i nostri tifosi e con gli sportivi, proponendo una pallacanestro divertente e facendo chiaramente vedere come la nostra sia una squadra di valori, di cuore, in cui nessuno si risparmia e tutti danno il massimo. Di converso, non posso non far notare come questo ritorno del grande pubblico al PalAuriga coincida con una situazione generale dell’impianto ben lontana da quella ideale. Siamo ancora senza convenzione con il Comune di Trapani per le prossime stagioni e ci spiegano che il contributo erogato per la gestione del PalAuriga verrà ridotto notevolmente: l’aggravio di costi, quindi, si presenta chiaro e non indolore per le nostre casse. Inoltre, una serie di lavori che sulla carta sarebbero di straordinaria amministrazione vengono considerati di manutenzione e la Pallacanestro Trapani è costretta a farvi fronte per rendere fruibile e dignitoso il PalAuriga. Insomma, è necessario che si coltivi maggiore consapevolezza di cosa siano la Pallacanestro Trapani e il PalAuriga, di quale sia il ruolo che ormai rivestono all’interno della città e che se ne deducano le conseguenze. Attendiamo, in questo senso, segnali dalle istituzioni di segno opposto a quelli che ci sono pervenuti fino a oggi”.
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