Inserita in Economia il 15/01/2014
da Michele Caltagirone
Settore lapideo, le imprese non dovranno più pagare i canoni per gli scarti di lavorazione
Anche l´aula, dopo la competente commissione e lo stesso Governo che lo ha fatto proprio, ha approvato l´emendamento che cancella dalla legge regionale 15 maggio 2013 n. 9 l´articolo che impone i canoni per gli scarti e sottoprodotti di lavorazione e per le pietre ornamentali. Un provvedimento che gli operatori del settore avevano denunciato essere, nei fatti, una doppia tassazione per la stessa finalità (il recupero ambientale) e potenzialmente un fattore deprimente delle attività economiche legate alle attività estrattive. L´emendamento era stato proposto dai parlamentari Girolamo Fazio, Baldo Gucciardi e Paolo Ruggirello, ma nel corso della seduta d´aula e della discussione sulla legge di stabilità aveva trovato l´opposizione del M5S. A sostegno dell´emendamento sono intervenuti sia Fazio che Gucciardi ed anche l´onorevole Girolamo Turano. Alla fine l´aula ha accolto l´orientamento della deputazione trapanese. «Probabilmente - spiega Fazio - alcuni colleghi contrari all´emendamento avevano ritenuto che si volesse glissare sul recupero ambientale e sulla tutela paesaggistica, ma l´emendamento nel cancellare un balzello inaccettabile per le attività produttive del settore lapideo dispone con altrettanta accortezza un aggiornamento della precedente normativa e va a confermare ed incrementare i versamenti per opere di recupero ambientale a carico degli esercenti delle attività di cava con un 50% in più e fino ad un tetto massimo elevato (dai vecchi 50 milioni di lire) fino a 50.000 euro per ciascuna azienda». «Sono somme - ricorda il presidente del Gruppo Misto - che per una percentuale del 20% la Regione mette a disposizione dei Comuni interessati per la realizzazione di opere di recupero e riqualificazione ambientale. Qualora siano interessati più Comuni il previsto 20% va ripartito sulla base della superficie di cava approvata ricadente in ciascun Comune».
“Mantenere insopportabili tasse su aziende che danno lavoro a cinquemila persone e creano un indotto importante anche sui porti di Trapani e Palermo – ha invece sottolineato Baldo Gucciardi - sarebbe stato un atto contro un settore che dà occupazione e che è protagonista di esportazioni dalla Sicilia a tutto il mondo. La norma da me presentata e sostenuta anche dall’onorevole Fazio e da altri parlamentari non solo della provincia di Trapani - conclude - impedirà la chiusura di tante piccole imprese che lavorano con il marmo”.
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Commenti |
23/01/2014 - e che fine faranno gli scarti vecchi e nuovi´? CHE FINE HA FATTO IL RUOLO DI TUTELA DELL´AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIANA, CHE LUCRA DALLA TARES UNA QUOTA DEI CITTADINI PR LA TUTELA AMBIENTALE? (giuseppe Ingardia) |
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